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Cgil e Uil in piazza per difendere la sanità pubblica: “Basta tagli”

Pubblicato il 10 Ottobre 2022 13:45 - Modificato il 5 Settembre 2023 10:35

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Difendere e rilanciare la sanità pubblica in Umbria. Queste le motivazioni alla base della manifestazione regionale che Cgil e Uil hanno indetto per sabato 22 ottobre. Manifestazione che è stata annunciata nella mattinata di lunedì, chiamando a raccolta i cittadini affinché scendano in piazza al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto sanitario. L’appuntamento è alle 10 in piazza IV Novembre, a Perugia, e vedrà la presenza delle sigle sindacali di Fials e Nursind. 

“Il livello di preoccupazione sul futuro della sanità pubblica nella nostra regione è altissimo – hanno dichiarato a questo proposito i segretari generali della Cgil e della Uil, Vincenzo Sgalla e Maurizio Molinari -. E percepiamo con chiarezza un grande malessere tra i lavoratori e nella cittadinanza tutta”. Malessere che, sottolineano i due sindacalisti, affonda le proprie radici già prima della pandemia e che con l’arrivo del Covid-19 si è acuito, tra “carenza di personale, che produce disservizi clamorosi, liste d’attesa bloccate, pronto soccorso congestionati, barelle nei corridoi e condizioni di lavoro insostenibili”. 

Cgil e Uil, insieme a Fials e Nursind, puntano poi il dito contro “la totale mancanza di confronto con la Regione” che, spiegano, ha prodotto prima “un piano sanitario adottato in solitudine, in pieno agosto, nonostante le oltre 8mila firme raccolte dai sindacati e le promesse di un confronto, in realtà mai partito”, e poi un piano di efficientamento che, lamentano, non è stato “mai discusso con i sindacati” e che si presenta “pieno di tagli, accorpamenti e tutto incentrato sul risparmio, compreso quello sui farmaci, che di fatto rischia di bloccare le assunzioni, annunciate a più riprese, ma mai effettuate”.  

Per i sindacati, dunque, occorre “rafforzare e potenziare la sanità pubblica, a partire da quella territoriale”. “I cittadini umbri – concludono – vogliono una sanità pubblica e universale a garanzia del diritto alla salute, per loro e per le generazioni future”. 

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