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Aree montane, perso il 50% della popolazione in mezzo secolo

Pubblicato il 29 Gennaio 2023 10:42 - Modificato il 5 Settembre 2023 10:15

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Negli ultimi cinquanta anni la montagna del Folignate, quella Spoletina e la Valnerina hanno perso il 50% della loro popolazione residente. Un processo lento e inesorabile di erosione degli abitanti di queste zone che ci consegna oggi un territorio fatto di micro comunità che abitano borghi e frazioni composte da non più di 15/20 persone di cui il 70% è rappresentato da pensionati. Sono i numeri dello spopolamento dell’area montana di competenza del Gal Valle Umbra e Sibillini (che raggruppa 23 Comuni) così come li ha raccontati il presidente Pietro Bellini durante la presentazione del Piano di comunicazione che accompagnerà le fasi di elaborazione della nuova Strategia di Sviluppo Locale 2023-2027 su cui il Gal sta lavorando. Strategia al cui interno, ha detto Bellini, saranno comprese, tra le altre, azioni specifiche mirate proprio a invertire questa tendenza allo spopolamento che genera forte preoccupazione e su cui “vogliamo intervenire anche intercettando altre risorse oltre quelle europee che stanno arrivando”, ha sottolineato il presidente. 

Il Piano di comunicazione presentato, come detto, è lo strumento che il GAL ha elaborato e che verrà sviluppato in queste settimane come cornice del percorso partecipativo fatto di incontri territoriali, tecnici e in streaming con i numerosi stakeholder istituzionali e privati del territorio al fine di elaborare la Strategia di Sviluppo Locale con cui il GAL Valle Umbra e Sibillini parteciperà poi al bando della Regione Umbria (in scadenza il 28 febbraio) che assegnerà le risorse previste all’interno del CSR 2023-2027. Parliamo del Complemento di Sviluppo Rurale per l’Umbria, l’ex Programma di Sviluppo Rurale e che contiene il piano finanziario e la lista degli interventi che la Regione – attraverso l’Assessorato alle Politiche Agricole guidato da Roberto Morroni – intende mettere in atto per lo sviluppo del settore primario umbro e delle aree rurali e montane. Sul piatto ci sono poco meno di 535 milioni di euro spalmati in cinque annualità, una quota pari al 6,17% verrà destinata ai soggetti attuatori delle Politiche Leader attraverso azioni di sviluppo locale delle aree rurali. Circa 33 milioni di euro, in tutto. Risorse per cui i GAL umbri, tra questi anche quello Valle Umbra e Sibillini, saranno in prima fila con proposte progettuali e di sviluppo delle aree di competenza. 

Tornando alla conferenza stampa, Bellini e il nuovo direttore del GAL, David Fongoli, hanno sottolineato come ci siano tempi “molto stretti per portare avanti unoperazione sul territorio che è però importantissima per disegnare la strategia e larticolazione che avrà il Gal in questi anni di nuova programmazione. La nostra associazione ha lambizione di essere il soggetto idoneo e farà quanto di sua competenza per partecipare al bando della Regione”. Il progetto del Gal avrà uno slogan articolato su tre concetti legati al territorio: vitalità, sostenibilità e competitività. La campagna di comunicazione e concertazione che è stata predisposta prevede una serie di tappe di avvicinamento alla presentazione della Strategia per il bando: si comincia con degli incontri territoriali previsti per giovedì 9 febbraio alle 15 a Palazzo Mauri di Spoleto, poimartedì 14 alle 16 allOratorio del Crocefisso di Foligno; un evento in live streaming martedì 21 febbraio alle 16 su piattaforma Facebook, YouTube e canale radio FM Radio, si ritorna nel territorio domenica 26 febbraio alle 10, con lultimo incontro a Norcia in Piazza san Benedetto. Il progetto è molto ambizioso – ha aggiunto il direttore Fongoli . Stiamo partendo con unattività di comunicazione che servirà a raccogliere osservazioni, opinioni e idee rispetto alle esigenze di sviluppo e rilancio dei territori rurali e marginali che permetteranno di definire la strategia del progetto Leader per il Piano di azione 2023-2027. Gli approfondimenti tematici degli appuntamenti riguarderanno numerosi aspetti che vanno dal contesto demografico e socioeconomico alla disamina del sistema produttivo agricolo e agroalimentare, senza tralasciare elementi di grande rilevanza del territorio come paesaggio, ambiente, turismo e multifunzionalità.

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