Con nove superamenti del limite critico in diciannove giorni, la qualità dell’aria a Foligno dall’inizio del mese è stata da bollino rosso. A certificarlo i rilevamenti della centralina dell’Arpa per il monitoraggio atmosferico installata a porta Romana. Quella che, appunto, dal primo al 19 febbraio scorsi, ha fatto registrare numerosi sforamenti della concentrazione critica di Pm10 nell’aria, fissata per legge a 50 microgrammi al metro cubo. E guardando proprio al portale dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale, a saltare subito all’occhio sono i rilevamenti delle ultime ore. Dal 14 al 19 febbraio, infatti, si sono registrati ben sei superamenti consecutivi. Nel dettaglio, il 14 febbraio la concentrazione di Pm10 nell’aria ha toccato quota 63 microgrammi al metro cubo, il 15 febbraio 71 microgrammi ed il giorno dopo 59. E poi ancora, il 17 febbraio si sono rilevati 52 microgrammi, il 18 febbraio 63 ed infine il 19 febbraio 55. Dati Arpa alla mano, ci sono state altre tre giornate in questo mese da bollino rosso per quanto riguarda le polveri sottili. Si tratta del 12 febbraio, quando la stazione di porta Romana ha rilevato 54 microgrammi, del 3 febbraio, con una concentrazione di 57 microgrammi al metro cubo, e del primo giorno del mese con 57 microgrammi. E se finora le cose non sono andate troppo bene, con la qualità dell’aria che per metà del mese è stata scadente, le cose non sembrano migliorare neanche nelle prossime ore. Le previsioni di Arpa indicano infatti una concentrazione oltre i limiti sia nella giornata di oggi, lunedì 20 febbraio, sia nella giornata di mercoledì 23 febbraio. In mezzo, e cioè nella giornata di martedì 21, attesa una concentrazione di Pm10 accettabile.
LA STRETTA DAL COMUNE – Ma al di là delle previsioni, sono bastati i sei superamenti consecutivi nelle altrettante ultime giornate per far scattare a Foligno ulteriori provvedimenti alla viabilità stradale, contenuti nel punto 14 dell’ordinanza antismog del 3 novembre 2017 (in adeguamento alla numero 12 del 3 febbraio 2015). Ordinanza già in vigore in città dal 6 novembre scorso che, come sempre, vieta la circolazione fino al 31 marzo in tutto il territorio comunale delimitato dal perimetro identificato come “Ambito di riduzione del traffico” (che non riguarda solo il centro storico cittadino ma si estende fino alle zone di Maceratola, Casco dell’Acqua e a quelle industriali di Sant’Eraclio e della Paciana) ad alcune tipologie di veicoli. Divieto della circolazione, dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30, nelle giornate di lunedì e domenica, che riguarda le autovetture Euro 0, Euro 1, Euro 2, Euro 3, benzina e diesel, gli autoveicoli adibiti a trasporto merci Euro 0 a benzina e diesel e i ciclomotori e motoveicoli a due, tre e quattro ruote Euro 0. In sostanza, dopo i sei superamenti consecutivi della concentrazione soglia di polveri sottili, le limitazioni di cui sopra in vigore – come detto – la domenica e il lunedì verranno estese a tutti i giorni della settimana fino a che la qualità dell’aria non tornerà ad essere accettabile per almeno due giorni consecutivi.
CI RISIAMO – Il nuovo anno non è partito bene. È infatti la seconda volta dall’inizio del 2023 che a Foligno scattano provvedimenti straordinari al traffico per il contenimento dell’inquinamento dell’aria da polveri sottili. Sì, perché, dopo tre superamenti giornalieri consecutivi del limite legale di concentrazione e la previsione di altrettanti nelle ore successive, anche lo scorso 5 gennaio il Comune aveva applicato le stesse ulteriori misure di limitazione alla circolazione fino al rientro del parametro su livelli accettabili per almeno 48 ore consecutive.
UN PASSO INDIETRO – Tutto ciò a neanche due mesi dalla fine di un anno, il 2022, che ha offerto dati tutt’altro che incoraggianti sotto il profilo dell’inquinamento atmosferico. Come già riportato ad inizio anno da Rgunotizie, infatti, dal 2021 al 2022 sono quasi raddoppiati i superamenti giornalieri del limite di 50 microgrammi al metro cubo. Nel dettaglio, lo scorso anno se sono contati 34, di contro ai 19 del 2021. E poco sorride anche in confronto tra lo stesso 2021 e l’anno da poco iniziato. Sì, perché soltanto tra gennaio scorso e ed un febbraio non ancora concluso si sono già rilevati 17 sforamenti: di fatto, in neanche due mesi è stato quasi raggiunto il totale di un anno, il 2021 appunto.