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Non c’è il cardiologo e muore d’infarto in ospedale: la Regione apre un’inchiesta

Pubblicato il 2 Marzo 2023 14:22 - Modificato il 5 Settembre 2023 10:10

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Un’indagine interna al fine di ricostruire quanto accaduto la scorsa settimana all’ospedale di Spoleto. È quella richiesta nella mattinata di giovedì 2 marzo dalla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ai vertici della Sanità, a seguito della notizia riportata nell’edizione del giorno de Il Messaggero. Il riferimento è, in particolare, al decesso di un paziente avvenuto – come detto – la settimana scorsa al “San Matteo degli Infermi” e su cui la governatrice umbra chiede venga fatta chiarezza “al fine – si legge in una nota diramata dallo stesso Ente di palazzo Donini – di ricostruire celermente quanto accaduto ed individuare eventuali responsabilità e, nel caso di accertate inadempienze, adottare immediatamente i provvedimenti conseguenti”. 

L’EPISODIO – L’episodio – come anticipato – risale a pochi giorni fa. Secondo quanto riportato sulle colonne del quotidiano umbro, un paziente sarebbe giunto all’ospedale spoletino per un malore, nello specifico un infarto, ma al suo arrivo durante le ore serali il “San Matteo degli Infermi” era sprovvisto di cardiologo. Effettuati tutti gli accertamenti del caso, il personale del nosocomio spoletino si sarebbe messo in contatto con l’ospedale di Foligno per procedere al trasferimento del paziente. Trasferimento che però, così come sottolineato dalla collega Ilaria Bosi su Il Messaggero, non sarebbe mai avvenuto, trattandosi di “un quadro meno grave” (tra le due tipologie possibili: “infarto non stemi”, ndr) ed essendo il “San Giovanni Battista” “oberato di lavoro”. Poche ore dopo, però, il paziente è deceduto. In conseguenza di quanto accaduto, alla direzione generale sarebbe arrivata anche una lettera “dai toni duri” per raccontare l’episodio e mettere in luce le tante difficoltà e criticità riscontrate dal paziente”.

LA RICOSTRUZIONE DELLA USL 2 – “La direzione della Usl Umbria 2 – scrive in una nota il direttore generale, Massimo De Fino – comunica di aver attivato un’indagine interna per verificare quanto accaduto il 23 febbraio. Al momento non vi è stato alcun interessamento della magistratura da parte dei familiari, almeno a quanto risulta, e comunque da una prima sommaria indagine il paziente è giunto al Pronto soccorso di Spoleto per riferito dolore toracico/epigastrico da quattro giorni. Il personale del 118 sin dal primo momento su ambulanza ha praticato un primo elettrocardiogramma che non ha diagnosticato alcun infarto in atto, e durante la permanenza è stato preso in carico dal cardiologo presente a Spoleto fino alle 22, che ha effettuato tutti gli esami di rito, negativi, e il paziente è stato monitorato di seguito e, consultati sia i cardiologi di Foligno che la Utic dell’Azienda Ospedaliera di Terni – prosegue De Fino -, in seguito a un aumento ‘aspecifico’ della troponina, che valutando l’elettrocardiogramma, hanno stabilito che non vi era indicazione a ricovero urgente presso reparto specialistico”.

IL SINDACO SISTI – La notizia, come detto, ha spinto la presidente Tesei ad intervenire per far luce sull’episodio. Ma la governatrice dell’Umbria non è stata l’unica a prendere posizione. A far sentire la propria voce è stato infatti, nelle ultime ore, anche il sindaco di Spoleto, Andrea Sisti. “La notizia della morte di un paziente colpito da infarto all’ospedale di Spoleto non fa che rimarcare le nostre preoccupazioni circa le difficoltà in cui si continua ad operare al ‘San Matteo degli Infermi’” ha dichiarato il primo cittadino, che ha aggiunto: “Qualunque discorso di progetto sulla sanità territoriale non può prescindere dal funzionamento dei servizi di base del nostro nosocomio, e questo significa la piena operatività del Dipartimento di Emergenza Urgenza”. Il riferimento è, in particolare, ai servizi di pronto soccorso, cardiologia e rianimazione, “che – sottolinea – devono funzionare, essere il fiore all’occhiello, avere tipologia e numero di personale adeguato”. Il sindaco Sisti ricorda, inoltre, come nel consiglio comunale aperto sulla sanità del 12 gennaio scorso erano stati “presi impegni precisi e su questo non sono sopportabili ulteriori ritardi”. “O in brevissimo tempo la cardiologia tornerà ad essere un servizio adeguato con reparto annesso – conclude con durezza Andrea Sisti -, oppure questa volta sarò io, in qualità di sindaco, a portare i cittadini di Spoleto in piazza a difesa del diritto alla salute”.

MOVIMENTO 5 STELLE – “Quanto accaduto è semplicemente inqualificabile – si legge in una nota del Movimento 5 Stelle -. Non entriamo ovviamente nel merito di questioni mediche, ma è evidente che senza una guardia cardiologica h24 non può esistere alcun ospedale. Che se ne dica, senza cardiologo h24 non esiste Terzo Polo, non esiste la garanzia di una salute come fondamentale diritto per i cittadini del territorio. E questo episodio lo testimonia. Non ci fidiamo della visione della Regione sulla sanità in Umbria, sempre più devastata e disastrata. Ma ci siamo detti disponibili a un confronto sul tema del Terzo Polo ospedaliero, consapevoli che per mantenere aperti i nostri nosocomi serve creare sinergia con Foligno e la Valnerina. Sul diritto alla salute dei cittadini il MoVimento 5 Stelle non arretrerà di un millimetro. Regione ed Asl non hanno più scuse: rimanere senza cardiologia h24 è semplicemente inaccettabile. Il tempo delle attese e dei ‘faremo’ è scaduto”. Su quanto accaduto i pentastellati hanno annunciato che il consigliere regionale Thomas De Luca presenterà un’interrogazione nella prossima seduta del consiglio regionale.

PARTITO DEMOCRATICO – “Apprendiamo con profonda preoccupazione la notizia del decesso dell’uomo rimpallato tra Foligno e Spoleto per la mancanza dello specialista. Constatiamo anche che la presidente della Regione, Donatella Tesei, abbia chiesto ai vertici regionali di attivare tutte le forme di indagine interna previste dalla legge, al fine di ricostruire celermente quanto accaduto e individuare eventuali responsabilità. Quello che ci amareggia è però che l’intervento della Regione arrivi sempre dopo un’emergenza”. Così la capogruppo del Partito democratico, Simona Meloni (Pd), che aggiunge come si sia in presenza di un “secondo evento simile, dopo pochi giorni. Era circa un mese fa quando una signora di Piegaro, è stata fatta scendere dall’ambulanza in un’area di servizio, dopo che le era stato tolto l’ago dal braccio e collarino. In quest’ultimo caso, l’assessore Coletto ci rispose che tutto si era svolto secondo regola e che avrebbero ricercato eventuali responsabilità. Anche oggi, per la seconda volta in poco tempo, ci troviamo ancora a chiedere approfondimenti a posteriori rispetto ad eventi tragici. È il momento di un cambio di passo, perché situazioni di questo tipo non sono più tollerabili”.

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