“Il nostro obiettivo non è fare polemica ma ricevere delle risposte, abbiamo cercato una condivisione da parte delle istituzioni senza però trovarne molta”. Sono queste alcune delle dichiarazioni rilasciate a Rgunotizie dal presidente del Comitato Riscatto e Svincolo Quote Peep Città di Foligno. Dichiarazioni offerte, di fatto, alla vigilia del convegno “Mercato immobiliare di Foligno, svincolo zone Peep: opportunità e prospettive” che si terrà alle 10 di mercoledì 15 marzo all’Auditorium San Domenico. Un incontro di approfondimento dopo che il Comune di piazza della Repubblica ha attivato la procedura per l’acquisto del diritto di superficie e per liberare gli immobili dalle convenzioni che vincolano, appunto, le zone Peep. Tuttavia, a sentire il numero uno del Comitato di cui sopra, tutte queste opportunità e prospettive non è che si vedano molto.
LE PREMESSE – “Intanto – spiega il presidente – è bene ricordare come noi siamo, in sostanza, proprietari a metà, giacché i terreni su cui sorgono i nostri edifici, ubicati in sei zone diverse di Foligno, sono attualmente di proprietà del Comune, che ci ha lasciato solo il diritto di superficie. In relazione a questo – prosegue – è stata fatta una convenzione, un contratto tra le imprese costruttrici e le cooperative e dall’altra parte il Comune, per cui il Comune stesso, rilasciando questo diritto di superficie, ha apposto dei vincoli che riguardano proprio gli immobili. Questi vincoli – aggiunge – limitano molto il proprietario, perché non può vendere a chiunque, non può vendere al prezzo che vuole ma a quello stabilito in convenzione, non può affittare a chiunque e non può affittare al prezzo che vuole, senza dimenticare poi i problemi in sede ereditaria”.
COSA È SUCCESSO – Dopo più di vent’anni, come spiegato dal presidente, “finalmente questa amministrazione comunale ha varato un regolamento: solo che purtroppo – osserva – lo ha fatto nei tempi sbagliati, che più sbagliati non potevano essere”. A spiegarne il motivo è sempre il referente del Comitato: “Questo perché a maggio del 2022 il Governo centrale, sfruttando la crisi della guerra in Ucraina, ha colpito noi proprietari Peep. In particolare, sì è arrivati all’eliminazione dei limiti di prezzo, previsti per legge, che dovevamo pagare e che, di fatto, erano per noi favorevoli”. Non solo. Stando al presidente, è stato pure introdotto un sistema per valutare il terreno e fare dei calcoli “molto sfavorevole per i proprietari”. “Noi vorremmo sì finalmente diventare proprietari e veder tolti i vincoli – evidenzia quindi il referente – però, facendo dei calcoli pilota come Comitato, ci siamo resi conto che, a seguito di queste innovazioni legislative, gli importi, soprattutto per alcune zone di Foligno sono molto elevati, fin sopra gli 8mila euro. Va da sé – osserva quindi – la non convenienza di procedere per il proprietario”.
POCA CONDIVISIONE – Ma dal Comune di Foligno, il Comitato si sarebbe aspettato “quantomeno un dialogo per capire, insieme a chi rappresenta i proprietari, il modo per risolvere certe criticità”. Comune che però, a sentire appunto il numero uno, “non ha mai voluto confrontarsi, limitandosi solo a spiegare come le leggi e il calcolo dell’importo a metro quadro non arrivino dall’Ente”. “Questo va bene – commenta a tal proposito il presidente – ma l’ascolto del cittadino è comunque importante, soprattutto in relazione a certe criticità”. Ma poca condivisione sembra esserci stata anche al di là di palazzo Orfini Podestà: “Volevamo inoltre conoscere come fosse stato calcolato il valore dall’Agenzia delle Entrate – dice il referente -, abbiamo quindi fatto l’accesso agli atti ma ci è stato negato. Abbiamo poi fatto un riesame alla Presidenza del Consiglio per chiedere di spingere l’Agenzia a darci quelle carte ed è stato negato. Allora – prosegue – lo abbiamo fatto al Comune, che non ha avuto probabilmente il tempo o il coraggio di scrivere che le carte non ce le avrebbe fornite. Ci siamo quindi rivolti al Garante per i Diritti e siamo finalmente riusciti ad ottenere questo accesso”. Tanti tentativi che, come osservato dal presidente del Comitato, “non fanno apparire la procedura molto trasparente per il cittadino”. Ci si metta poi dell’altro, ossia il fatto che “differentemente da quanto avvenuto in altre città, gli oneri di urbanizzazione, quelli cioè previsti sulla convenzione, vengono conteggiati in modo non favorevole per il cittadino”: “Ma dal Comune – dice ancora il presidente – nessuna spiegazione”. In sostanza, tra “le variazioni legislative che ci sono state” e “l’applicazione dei calcoli senza considerare gli oneri”, dal Comitato si dicono sfiduciati. Anche e soprattutto, come detto, per la poca partecipazione: “Non siamo stati neanche invitati al convegno di mercoledì – conclude il presidente -, dove avremmo voluto dire la nostra pubblicamente”.
LE CRITICITÀ – Tra evoluzione normativa e partecipazione bollata appunto come “scarsa”, i proprietari Peep facenti parte del Comitato lamentano, nel dettaglio, più di un problema: dal “limite massimo del corrispettivo eliminato”, all’“introduzione del valore venale”, passando per “aree di parcheggio e giardini molto vasti, che, se conteggiati allo stesso valore dell’edificato, fanno salire i corrispettivi in modo insostenibile”. E ancora, “la mancata, verosimile, detrazione degli oneri di urbanizzazione” e “la stretta forbice tra il prezzo dell’immobile secondo convenzione e quello, attuale, di mercato, con la speranza di un congruo numero di adesioni alla trasformazione ed affrancazione per lo svincolo pura utopia”.