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Ztl in via Campagnola, i cittadini si rivolgono al Consiglio di Stato

Pubblicato il 21 Marzo 2023 09:12 - Modificato il 5 Settembre 2023 10:07

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Cittadini ed associazioni non abbassano la guardia sulla questione Ztl in via Campagnola. Dopo il respingimento da parte del Tar dell’Umbria del ricorso presentato negli scorsi mesi contro l’istituzione della zona a traffico limitato disposta dal Comune di Foligno, i membri del comitato hanno infatti deciso di appellarsi al Consiglio di Stato. Patrocinato dagli avvocati Stefano Mingarelli e Giuseppe Caforio, il ricorso nei confronti di palazzo Orfini Podestà è già stato notificato. Toccherà ora all’Organo riesaminare le richieste di annullamento della delibera di giunta numero 65 dell’11 marzo 2021 con la quale era stato deliberato di “istituire una zona a traffico limitato in via Campagnola”, disciplinando anche “le modalità e i titoli autorizzativi per l’accesso, il transito e la sosta dei veicoli all’interno delle vie interessate”. Richieste, come detto, bocciate lo scorso anno dalla prima sezione del Tar dell’Umbria, presieduta da Raffaele Potenza. Nella sentenza erano stati infatti dichiarati inammissibili il ricorso e i motivi aggiunti ai sensi dell’articolo 35 del Codice del processo amministrativo, che, alla lettera “b” del primo comma, parla di “carente interesse o di altre ragioni ostative ad una pronuncia sul merito”. In sostanza, stando a quanto appreso dalla nostra redazione, il Tar in quella sede “non era entrato quindi nel merito della vicenda”, giacché i richiedenti erano stati ritenuti “non legittimati a proporre ricorso”. Ma così non è, almeno per chi difende cittadini ed associazioni della zona facenti parte del comitato. “Con questo ricorso al Consiglio di Stato – spiega a Rgunotizie l’avvocato Mingarelli – ribadiamo intanto che, contrariamente a quanto sostenuto dal Tar dell’Umbria, i soggetti sono pienamente legittimati a proporre ricorso, in quanto residenti e operanti nell’ambito della strada in oggetto. Inoltre – continua il legale – sono state riproposte le stesse censure già avanzate dinnanzi allo stesso Tribunale amministrativo regionale”.

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