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Da Foligno a Zanzibar per aiutare i ragazzi in difficoltà

Pubblicato il 4 Aprile 2023 08:47 - Modificato il 5 Settembre 2023 10:04

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La chiamano tutti “mamma” e le dimostrano amore e gratitudine come fossero suoi figli: Antonella e suo marito Piero non sono solo genitori di una splendida figlia. 

Sono anche la famiglia di Falem, Alagie, Ansumana, Fatuma e molti altri ragazzi e ragazze di Zanzibar. Che hanno incontrato, e in un certo qual modo “adottato”, pagando loro studi, viaggi in Italia e accogliendoli nella loro casa. 

Una storia incredibile di amore e dono, che rende la loro famiglia unica nel suo genere. Nel 2005 Antonella e Piero vanno per la prima volta a Zanzibar ed è subito “mal d’Africa”: l’innamoramento con quella terra e quelle genti è travolgente. Tanto che, dopo quel primo viaggio, ne seguiranno molti altri. Fino al 2013, quando iniziano a costruire una casa a Kendwa, nel nord dell’isola. A concludere la sua costruzione ci pensa la loro figlia, decisa a vivere lì aprendo una propria attività commerciale: sin da piccolissima ha imparato con mamma e papà ad amare Zanzibar e i suoi ragazzi, accolti nella casa italiana come fratelli. Stabilisce a Zanzibar la sua vita e adesso vive nell’isola e gestisce un attività imprenditoriale tutta sua. Dal 2005 la mamma Antonella aveva incontrato giovani con storie difficili: abbandonati o orfani senza futuro. Aveva compreso di poter fare molto. Aiutandoli “a casa loro”, come spesso invoca chi chiude gli occhi davanti a storie disperate. Li aveva dapprima aiutati finanziandoli negli studi, sostenendoli nell’educazione scolastica e portando aiuti e materiale di prima necessità a Zanzibar. Poi ha iniziato ad aiutarli, letteralmente, anche “a casa propria”, ospitandoli per esperienze di formazione in Italia. 

Fra loro c’è stato ad esempio Falem, primo “figlio” zanzibarino portato in Italia: dopo aver studiato qui e dopo essersi formato nel settore alberghiero è tornato a Zanzibar dove dirige un albergo di una grande catena di hotellerie. 

Dopo Falem decine di ragazzi hanno potuto contare sull’aiuto di Antonella. Oggi a casa sua vivono Alagie e Ansumana: hanno studiato, si sono integrati e vivono e lavorano in Italia. Ansumana è dipendente di una carrozzeria a Foligno, mentre Alagie lavora in un’azienda meccanica di Spoleto.

Adesso Antonella sta aiutando Fatuma, una ragazza di 17 anni. ”È senza famiglia da quando ha 4 anni” racconta. “Affidata alla nonna materna in una situazione di povertà abbastanza estrema ho promesso che l’avrei presa e mandata a scuola, una buona scuola, e mantenuta fino a grande”. Far studiare i ragazzi per dare loro un’opportunità speciale nella propria terra d’origine è il pensiero di Antonella. “Credo che laggiù se studi diventi qualcuno, qui diventi una delle tante”: ecco perché per Fatuma, che avrà ancora due anni alle scuole superiori e poi si iscriverà a un buon college, la speranza è di potersi realizzare in una vita felice nella propria terra d’origine.

ZANZIBARHELP, UNA SPERANZA PER I BIMBI DISABILI

L’amore per questa terra e questi ragazzi è recentemente confluito in un progetto di aiuto verso minori disabili. Zanzibarhelp odv, il nome dell’associazione nata nel 2020 per dare voce ai molti bambini che fino ad oggi non hanno avuto diritto allistruzione e alla loro felicità, attraverso la costruzione della Donnino’s Family School, progetto avviato lo scorso anno. Si tratta della prima scuola – comunità privata professionale dedicata ai bambini disabili a Zanzibar e al suo arcipelago. Un complesso progetto architettonico ecosostenibile con aule, clinica multimedica e fisioterapica, dormitori modulari e grandi orti per autosostentamento.

IL PROGETTO DELLA SCUOLA DONNINO’S FAMILY

Donnino’s family school nasce su un terreno acquisito grazie alla donazione di un generoso benefattore. Cinque ettari nel comune di Kilombero, nellarea centrale di Zanzibar, a 20 minuti dalla nota zona turistica Kiwengwa, 40 minuti da Stone Town e 40 da Nungwi su un terreno molto fertile e con una rigogliosa vegetazione allombra di centinaia di palme da cocco, immensi alberi di mango secolari, limoni e passion fruit. 

Il progetto è stato realizzato da Tommaso Gabba & Martina Gangi, architetti milanesi specializzati nella costruzione di edifici ecosostenibili e studiosi della adattabilità in Africa anche attraverso studi sui cambiamenti climatici di oggi e nel futuro. 

La Donninos Family School prevede la costruzione dellasilo, e la scolarizzazione primaria e secondaria. Un complesso progetto architettonico ecosostenibile e modulare sulla base della tradizionale locale prevedendo orti, spazi e verdi cortili. Allinterno della scuola vivranno fino a 300 bambini disabili, insegnanti e volontari. Ci saranno 10 aule, 6 laboratori, uffici, una clinica multi-medica, un area per la fisioterapia, dormitori, mensa e 3 ettari di orti per la vendita diretta e il sostentamento interno. Budget dellintero progetto: circa 600mila dollari.

EVENTO DI SOSTEGNO IL 5 APRILE AL RIONE LA MORA

Oggi abbiamo 70 bambini e contiamo di averne, a fine progetto, 300. Tutti con varie disabilità, in un luogo dove questa è vista come un peccato e va nascosta agli altri, in un luogo dove questi bambini diventeranno gli “scemi del villaggio” e non avranno altra scelta di vita. “La nostra scuola – spiega Antonella – cerca di istruire il più possibile questi bambini e poi di inserirli nel mondo del lavoro. Abbiamo volontari italiani osteopati che vengono a Zanzibar quasi regolarmente, dentisti che gratuitamente curano i denti dei nostri bambini. Abbiamo insegnanti locali che sanno la lingua dei segni per i bambini sordomuti. Il fondatore, Marco Puglisi, un italiano di Torino che vive in pianta stabile lì da 4 anni, viene in Italia per un mese un mezzo, e sarà qui nella settimana di Pasqua”. A sostegno del progetto a Foligno si terrà una cena di beneficenza il 5 aprile prossimo nella taverna del Rione La Mora. “Speriamo di raggiungere il numero di 200 partecipanti – spiega – perché inostro obbiettivo è ricavare 4.000 euro per la costruzione di un’altra aula: sinora ne abbiamo fatte 4 su 20”. Un obiettivo possibile da raggiungere nella certezza della risposta solidale dei folignati. Come è certo che dopo questa meta ne arriveranno molte altre da raggiungere per mamma Antonella e i suoi meravigliosi ragazzi.

 

Per donazioni libere al progetto Zanzibar help: 

Banca Intesa San Paolo

Iban IT93T0306909606100000180164 

PayPal

@zanzibarhelp

Contatti

Whatsapp: +39 333 5358345 

Telefono: +255 774 471 985 

Email: marco@zanzibarhelp.com

Sito web: www.zanzibarhelp.com

P.O.BOX 1360 Zanzibar, Stone Town 

 

 

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