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All’Oratorio del Crocifisso la presentazione del libro “Il naso grifano di Dante”

Pubblicato il 7 Giugno 2023 09:05

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Verrà presentato venerdì 9 giugno a Foligno il libro “Il naso grifano di Dante” di Giuliana Poli, che descrive Dante, la città di Foligno, palazzo Trinci con i suoi affreschi e la scultura “Calamita cosmica” di Gino De Dominicis. Alla presentazione, che si terrà all’Oratorio del Crocifisso, alle 17.30, interverranno, oltre all’autrice, anche Alessandro Masi, vicepresidente della Società Dante Alighieri e il critico d’arte Italo Tomassoni. Il libro, come recita il titolo stesso, prende le mosse dal naso grifano di Dante, ovvero il naso a becco di uccello di Dante, profilo molto apprezzato in antichità e segno di nobiltà d’animo, ripreso nel naso “a becco” dello scheletro di Gino De Dominicis. Partendo da qui, l’autrice esplora una serie di rimandi simbolici e storici che prendono il via dalla sua visita a Foligno quale consulente per la realizzazione del docufilm prodotto dalla Società Dante Alighieri “La Comedia di Foligno”. Un’esplorazione partita dalla visita, avvenuta nel 2021, proprio all’ex chiesa della Santissima Trinità in Annunziata, dov’è custodita l’opera del De Dominicis, allo scopo di individuare i luoghi più significativi della città per la realizzazione di un docufilm sulla stampa della prima edizione della Divina Commedia, avvenuta nel 1472 a Foligno. “Durante il percorso – commenta Giuliana Poli – ho colto tanti indizi particolari, che mi hanno fatto pensare a Foligno come parte di quell’Italia minore che maggiormente protetta dalle tragedie della storia ha conservato tracce nascoste, quell’humus ghibellino detentore del mondo segreto di Apuleio, di Dante e di Gino De Dominicis”. Per l’autrice “tanti indizi e simboli notati alla Calamita cosmica e a palazzo Trinci che hanno rappresentato quel file rouge, che mi hanno condotto fino le terre marsiche degli Spiritualisti abruzzesi collegati a San Domenico di Foligno, al morso del serpente nei culti della dea Angizia, trasmessi alla Francescana Santa Angela di Foligno, anch’essa una Spiritualista medioevale; mi hanno condotto ad approfondire il rapporto iniziatico del falco con il falconiere molto presente nella Divina Commedia al pari del mondo medio orientale; mi hanno condotto a constatare quanto nella storia fosse importante il naso aquilino dei ‘gentili’, ad apprendere quanto questi indizi e misteri fossero un punto di forza fondamentale per Giotto, che dipinge nei concetti ciò che Dante scrive. Giotto e Dante, che riconoscono nello status dell’esser brutto, un grande valore per l’origine della vita”. Ad essere messa in risalto, nell’opera, “l’importanza della bruttezza”. “Parola – conclude l’autrice – molto presente nella Divina Commedia e con un grande valore simbolico. A tal proposito – conclude -, il grande scheletro umano con il naso di uccello è una figura assai ‘brutta’, che potrebbe creare nei visitatori, sgomento e confusione, ma il brutto, forse non tutti sanno, che è il punto di partenza di nuove comprensioni”.

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