Cocaina ed eroina tra Foligno e Spoleto, i carabinieri arrestano tre persone e ne denunciano una quarta. È l’esito dell’attività condotta dal Nucleo investigativo del Comando provinciale di Perugia, coordinata dalla Procura di Spoleto, che ha portato i militari dell’Arma a perquisire i domicili di sei indagati residenti tra Foligno, Montefalco e la città del Festival. L’operazione è scaturita a seguito dell’indagine condotta nell’ottobre dello scorso anno, che aveva portato all’arresto in flagranza di reato di due albanesi di Foligno e il relativo sequestro di oltre 1 chilo di cocaina e 35mila euro in contanti. “I successivi approfondimenti – spiegano i carabinieri – hanno permesso di accertare numerose e reiterate cessioni di cocaina che vedevano coinvolti gli indagati, effettuate nel folignate e nello spoletino tra marzo e ottobre 2022”. Le perquisizioni domiciliari sono state eseguite dai carabinieri delle Compagnie di Foligno, Spoleto e Gubbio. A Spoleto sono stati arrestati un albanese di 40 anni e la sua compagna, una 36enne italiana. I due sono stati trovati in possesso di 212 grammi di cocaina e di una dose di eroina, oltre a due bilancini di precisione e 2mila euro in contanti. All’arrivo dei militari, la donna ha tentato di disfarsi della droga lanciandolo in giardino dalla finestra. Ma il suo gesto è stato notato dai carabinieri, che hanno prontamente recuperato lo stupefacente. Nel frattempo, i colleghi della Compagnia di Foligno, guidati dal maggiore Giuseppe Agresti, hanno arrestato un 63enne che deteneva 15 involucri di cocaina per un peso complessivo di 35 grammi. La droga era nascosta all’interno di un piumino trovato nel ripostiglio di casa. Per tutti sono scattati gli arresti domiciliari, con l’udienza di convalida che ha imposto anche l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. E, sempre nell’ambito di questa operazione, è partita anche una denuncia per un 42enne di Montefalco, trovato in possesso di 4 dosi di cocaina dal peso di 3 grammi. Tutto lo stupefacente è stato sottoposto a sequestro.
Il maggiore Giuseppe Agresti
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