La parola d’ordine è sempre la stessa: essere vicini alle fasce più deboli della comunità. E non potrebbe essere altrimenti viste le tante difficoltà affrontate quotidianamente da sempre più famiglie. Accanto, però, a quelle che possono essere le esigenze economiche di chi non riesce a far quadrare i conti a fine mese – tra l’affitto o il mutuo, il pagamento delle utenze e spese varie, a cominciare da quelle per l’acquisto di beni di prima necessità – c’è l’esigenza di una prossimità umana che incarna l’essenza più profonda di una realtà come la Caritas.
Una vicinanza che si esplica tanto in favore degli adulti, quanto dei più piccoli. Ed è proprio in quest’ottica che si inserisce l’Oratorio della carità voluto dal direttore dell’Ufficio pastorale della diocesi di Foligno, Mauro Masciotti. Così, dopo il successo dello scorso anno, anche quest’estate l’Oratorio della carità è tornato a spalancare le proprie porte, per accompagnare bambini e ragazzi per tutto il periodo estivo. Iniziato a metà dello scorso mese di luglio, proseguirà fino all’8 settembre prossimo, concludendosi di fatto pochi giorni del ritorno sui banchi di scuola.
Un modo per stare vicini a quelle mamme e a quei papà che, dovendo lavorare, non sanno a chi lasciare i propri figli, ma anche e soprattutto per i giovani stessi che hanno così la possibilità di trascorrere la mattina insieme ai loro coetanei, tra attività ludiche e laboratoriali e momenti di condivisione. L’Oratorio della carità, infatti, si tiene tutte le mattine, dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 13. Nei giorni dispari – ossia il lunedì, il mercoledì e il martedì – bambini e ragazzi si ritrovano, insieme a educatori e animatori, nelle sale della parrocchia di Sant’Angela; in quelli pari, invece – ossia il martedì e il giovedì -, si spostano agli Orti Orfini per trascorrere la mattinata all’aria aperta, in uno degli spazi verdi più belli che si trovano nel cuore di Foligno, grazie alla concessione del Comune.
Una quindicina, in totale, i bambini e i ragazzi che frequentano l’Oratorio gestito dalla Caritas, sia italiani che stranieri. “La nostra – ha spiegato il direttore Masciotti – vuole essere un’attenzione ai giovani ‘fragili’, ma le porte del nostro Oratorio sono di fatto aperte a tutti”. Anche agli anziani. Sì, perché l’idea è quella di favorire anche l’incontro intergenerazionale, in un’ottica di arricchimento tanto per i più piccoli quanto per gli anziani, che Mauro Masciotti apostrofa come “le radici stabili dell’albero che donano sempre linfa alle nuove foglie”.
Accompagnamento ed educazione, dunque, sono gli strumenti utilizzati dalla Caritas per allontanare quella “globalizzazione dell’indifferenza” da cui ci mette in guardia Papa Francesco. Stare insieme, quindi, per crescere ma anche per essere vicini gli uni agli altri. Un insegnamento da trasmettere alle nuove generazioni affinché ne facciano tesoro anche per quando saranno adulti.