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Veto sulla presentazione del libro, parlano gli autori: “Diktat inaccettabile”

Pubblicato il 19 Ottobre 2023 14:38

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“Le pubbliche scuse si porgono quando si è commesso un torto”. A dirlo sono Anna Martellotti e Mirco Porzi, i due autori del libro “Le forbici di Atropo”, la cui presentazione, inizialmente prevista nella Biblioteca ragazzi di Foligno, ha fatto molto discutere negli ultimi giorni. A causa del “veto” denunciato da Rita Barbetti, consigliera comunale in quota Pd ed insegnante di latino e greco che i due scrittori avevano coinvolto nell’evento. Ed ora, a far sentire la loro voce, sono gli stessi promotori dell’incontro, che sottolineano di non aver commesso nessun torto nei confronti dell’amministrazione folignate e come, se di scuse si debba parlare, a chiederle all’interno della propria struttura dovrebbe essere lo stesso sindaco Zuccarini, che negli scorsi giorni aveva parlato di dichiarazioni diffamatorie nei confronti del Comune. Anche perché, sottolineano Martellotti e Porzi, “noi ci siamo interfacciati col Comune di Foligno sempre e solo attraverso la Biblioteca comunale dei ragazzi”. I due autori ricapitolano, dunque, l’intera vicenda, a partire dalla richiesta di poter utilizzare il polo culturale cittadino per la presentazione del libro che, dopo aver vinto un premio letterario nazionale, Martellotti e Porzi stanno promuovendo portandolo in diverse località, come Foligno appunto. Una richiesta che in prima battuta sarebbe stata accolta con “grande disponibilità” da parte della Biblioteca ragazzi, “che ha delegato a noi – sottolineano – la scelta dei relatori, mai menzionando restrizioni e vincoli”. Salvo, poi, essere stati contattati telefonicamente per essere informati, sì, della concessione della sala, “ma – dichiarano – ma solo sotto la condizione di non far intervenire Rita Barbetti, per il suo noto ruolo passato e attuale nella politica cittadina”. Eppure per i due autori, quello previsto sarebbe stato un evento lontano dalla politica. “È l’amministrazione comunale che l’ha fatta entrare – aggiungono – quando ha appreso per vie casuali il coinvolgimento della professoressa Barbetti”. “Il romanzo – ci tengono a precisare Martellotti e Porzi – non ha minimamente contenuti politici, tratta il tema difficile della morte e ambienta circa metà della vicenda negli Inferi mitologici”. Da qui la decisione di coinvolgere Rita Barbetti in virtù del suo percorso professionale come docente di greco. “Si trattava di parlare di Ade, Persefone, Caronte, a distanza di mesi dalle prossime elezioni: il diktat – dichiarano dunque – ci è parso pertanto inaccettabile, e a quel punto, a malincuore abbiamo preferito non assoggettarci e rinunciare piuttosto all’uso della sala”. Per la coppia di scrittori “un gesto forte, perché – proseguono – ogni autore desidera al contrario approfittare delle occasioni per far conoscere la propria opera”. Un gesto accompagnato da una pubblica denuncia, con cui hanno messo al corrente Rita Barbetti di quanto accaduto e che a sua volta “ha scelto legittimamente – dicono – come denunciare l’episodio”. Anna Martellotti e Mirco Porzi parlano, dunque, di una “deprimente vicenda, che – commentano – temiamo ci farà più male che bene”. Nel frattempo, i due autori stanno cercando un’alternativa. “Per noi – concludono – sarebbe stato molto più semplice fingere pubblica abiura e sussurrare solo a mezza voce ‘Eppur si muove’. Ma non lo crediamo giusto, e  non lo faremo”.

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