Solo pochi mesi fa l’impegno dichiarato ad “affrontare le varie problematiche per dare continuità all’attività aziendale, con il coinvolgimento di ogni componente interna ed esterna”. Era il 28 settembre scorso e questo il contenuto della nota inviata dalla In Food Srl, letta dal presidente del consiglio comunale di Spello, Daniele Rosignoli, durante una seduta aperta della massima assise cittadina convocata proprio per parlare del futuro economico ed occupazione di Pasta Julia. Un futuro su cui ora si addensano solo pesanti nubi, vista la comunicazione con cui, negli scorsi giorni, l’azienda che produce pasta fresca ha provveduto al licenziamento collettivo di tutti i 26 dipendenti. Dalla scorsa primavera la proprietà aveva fatto ricorso alla cassa integrazione sospendendo del tutto l’attività. A scendere in campo erano state, quindi, le sigle sindacali della Fai Cgil e della Fai Cisl, che più volte avevano chiesto alla In Food Srl un piano di rilancio, rassicurate sul fatto che la riapertura della manifattura sarebbe stata prossima. Ma così, come detto, non è stato, visto il recente annuncio della chiusura definitiva dello stabilimento e il conseguente licenziamento collettivo delle lavoratrici e dei lavoratori. Da qui la denuncia, da parte delle due organizzazioni sindacali, delle conseguenze occupazionali e delle ricadute negative per il territorio. Ma non solo. Fai Cgil e Fai Cisl hanno anche incontrato il sindaco di Spello, Moreno Landrini, per mette l’amministrazione comunale al corrente dell’attuale situazione. Insieme al primo cittadino è stata, quindi, inviata una richiesta di incontro all’assessore regionale allo Sviluppo economico, Michele Fioroni, e al direttore regionale allo Sviluppo economico, agricoltura, lavoro, istruzione e agenda digitale, Michele Michelini. Nella mattinata di sabato 23 dicembre è previsto, per le 11, un presidio di protesta di fronte i cancelli dell’azienda.
Tienimi informato
Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno