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A Foligno si studiano nuovi progetti per rendere i luoghi della cultura sempre più inclusivi

Pubblicato il 23 Gennaio 2024 15:58

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Sviluppare l’inclusività e l’accoglienza attraverso il digitale, così da rompere le barriere che impediscono a chi è in difficoltà di partecipare alla vita sociale. Questo l’obiettivo dell’iniziativa “Prospettive condivise. Arte Accessibile e progetti per un museo inclusivo”, promossa dall’associazione di volontariato Crhack Lab Foligno 4D, che si terrà sabato 27 gennaio, a partire dalle 9.30, al Museo capitolare diocesano di Foligno. Ad intervenire saranno, per l’occasione, specialisti e professionisti che hanno operato nel progetto Aida, un progetto europeo che, come spiegato dalla principale promotrice e organizzatrice dell’iniziativa Giorgia Marchionni, che ha ricoperto il ruolo di Project Manager, nasce con l’obiettivo di rimuovere le barriere che si frappongono tra le persone con Alzheimer e la possibilità di partecipare alla vita sociale, aumentando il livello di qualità della loro vita e di chi se ne prende cura.

Il progetto in questione assume un carattere unico, in quanto improntato sul digitale, aspetto in cui è risultata fondamentale e preziosa la collaborazione dell’associazione Crhack Lab Foligno 4D che, come spiegato nella conferenza stampa che si è tenuta nella mattinata di martedì 23 gennaio dal presidente Paolo Russo, cerca di indagare e di conoscere il digitale per arrivare ad una consapevolezza che permetta di impiegarlo nell’accessibilità e nell’accoglienza, così da permettere a tutti di partecipare alla realtà che tutti viviamo. Un’iniziativa che coinvolge il Museo capitolare diocesano proprio perché notoriamente aperto ad attività orientate all’inclusività.

A questo proposito, durante la conferenza coordinata dalla storica dell’arte e vicepresidente di Crhack Lab Foligno 4D, Marta Onali, è intervenuto il direttore dello stesso museo, Maurizio Cipolloni, il quale si è soffermato sull’obiettivo della Diocesi di rendere il polo culturale un luogo in cui si possa offrire qualcosa anche a chi è in difficoltà, ottenendo, attraverso la bellezza e la visione di realtà storiche, un pieno coinvolgimento emotivo degli interessati, così che possano crescere nella loro esperienza e nelle loro capacità. “Vogliamo farlo diventare a tutti gli effetti – ha dichiarato – un luogo di inclusione, non solo di conservazione del passato”.

La giornata del 27 gennaio sarà organizzata in due tempi: nella mattinata, a partire dalle 9.30, ci saranno – come detto – interventi di professionisti che operano nel settore dell’inclusione e del welfare culturale. Tra loro, Lucia Guarino, danzatrice e coreografa che dal 2018 è insegnante Dance Well/Dance for Parkinson’s, Martino Margheri del Dipartimento di educazione della Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze, Valentina Rossi, psicoterapeuta della Cooperativa La Rondine, Gregorio Battistoni, presidente della Cooperativa Atlante, e le già citate Giorgia Marchionni e Marta Onali. Nel pomeriggio, invece, a partire dalle 14.30, le porte del Museo capitolare diocesano saranno aperte a tutta la cittadinanza, che sarà chiamata ad intervenire in prima persona in un’attività di “focus group” per condividere opinioni su come utilizzare gli spazi museali per il cittadino, così da migliorare la qualità della vita di coloro che ne usufruiscono.

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