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Pasqua, la campagna meta preferita del turismo fuori porta

L'Umbria è tra le regioni dove si registra maggiore affluenza, e si va verso il tutto esaurito in particolare negli agriturismi che abbinano all’ospitalità la ristorazione

Pubblicato il 30 Marzo 2024 09:41 - Modificato il 31 Marzo 2024 12:49

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C’è anche l’Umbria tra le regioni (Veneto, Lazio, Abruzzo, Umbria, Campania e Calabria) dove si registra maggiore affluenza per trascorrere una Pasqua all’insegna del buon cibo, della campagna e del verde. Tutto esaurito in Toscana e nelle aree turistiche di Piemonte, Puglia e Sicilia, soprattutto per la ristorazione. Anche se, soprattutto per Pasquetta, sta pesando l’incertezza meteo, il quadro dell’andamento delle festività pasquali realizzato da Agriturist (Confagricoltura) è molto positivo.

“Se registriamo il pienone per i pranzi di Pasqua e Pasquetta, non tutte le strutture hanno il tutto esaurito per le camere” afferma Agriturist Umbria per poi aggiungere: “Anche se le prenotazioni sono partite con ritardo, il recupero sta andando veloce e, in molte zone, si va verso il tutto esaurito, in particolare negli agriturismi che abbinano all’ospitalità la ristorazione, capace di attirare cittadini alla ricerca dei piatti tipici della tradizione”.

La campagna, segnala l’osservatorio di Agriturist sul territorio, si conferma dunque la scelta naturale degli italiani per le feste. Gettonate le classiche mete vicino alle città frequentate per lo più da famiglie con bambini e coppie con meno di 55 anni. 

Numeroso il turismo di ritorno degli italiani che vivono all’estero “mentre per gli stranieri, soprattutto tedeschi, si registrano per le vacanze di Pentecoste molte prenotazioni” sottolinea Agriturist che continua: “Invece per il lungo ponte 25 aprile/1° maggio, aspettiamo dopo Pasqua. L’estate si presenta positiva già con richieste dall’estero principalmente dal nord Europa e dagli Usa”.

Gli operatori sono ottimisti, anche se permane l’abitudine tutta italiana del last minute. “Vincenti sono, oltre alla ristorazione, le molteplici attività collegate – evidenzia ancora Agriturist – come le lezioni di cucina, i percorsi enogastronomici e le escursioni, che servono a ricaricarsi e a diventare protagonisti della propria vacanza sperimentando esperienze all’aria aperta”.

In grande crescita l’enoturismo e il cicloturismo, “alternativa sostenibile in forte aumento a dimostrazione di un settore capace di valorizzare le produzioni agricole locali e in grado di modularsi, evolversi e rafforzarsi, diventando protagonista dello sviluppo dei territori e della tenuta dell’occupazione”.

In Italia, fa sapere infine Agriturist, dal 2004 le aziende agrituristiche sono cresciute quasi del 90%. E, solo lo scorso anno, hanno accolto più di quattro milioni di turisti, con un fatturato di 1,5 miliardi di euro a dimostrazione che l’intuizione di Confagricoltura a inventare, in Italia, l’ospitalità nelle aziende agricole è stata vincente. Oggi è un fenomeno ben radicato e di successo, che non ha eguali in tutto il mondo, importantissimo segmento dell’offerta turistica italiana, capace di valorizzare l’agricoltura, l’ospitalità rurale, l’enogastronomia, l’ambiente, i borghi, le zone di montagna e le aree di collina.

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