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“Evento politico” nella sede di Sviluppumbria: Pd e M5S insorgono

I “dem” Meloni e Bori pronti a depositare un’interrogazione in Regione sull’incontro dedicato alla tutela del “made in Italy” promosso da Fratelli d’Italia. A far sentire la propria voce anche il pentastellato De Luca: “Grave sbavatura istituzionale”

Pubblicato il 18 Aprile 2024 15:53 - Modificato il 18 Aprile 2024 16:28

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Ha fatto insorgere Partito democratico e Movimento 5 Stelle, l’evento sulla “Tutela del Made in Italy” organizzato da Fratelli d’Italia nella sede di Sviluppumbria di Foligno. L’incontro che si è tenuto nella mattinata di mercoledì 10 aprile è stato, infatti, fortemente criticato dai consiglieri regionali “dem” Simona Meloni e Tommaso Bori e dal pentastellato Thomas De Luca, che hanno giudicato inappropriato l’utilizzo della sede di un’agenzia regionale pubblica per un evento politico. Evento che ha visto la presenza di Paolo Alunni Pistoli, responsabile del Dipartimento imprese e mondi produttivi di FdI Umbria; di Michela Sciurpa, amministratore unico di Sviluppumbria; di Carmelo Campagna, presidente di Gepafin e dell’Ordine dei commercialisti di Terni; e di Enrico Guarducci, presidente dell’Ordine dei commercialisti di Perugia.

Le reazioni dell’opposizione, dunque, non hanno tardato ad arrivare, a cominciare da quella del Pd con Meloni e Bori che hanno annunciato un’imminente interrogazione in Regione. “Appare sconcertante – dichiarano i due ‘dem’ – piegare a fini politici ed elettorali, non solo la funzione manageriale dell’amministratore della società, ma addirittura la stessa struttura di Sviluppumbria”. Per i consiglieri regionali del Pd si tratta di “un fatto grave. Una strumentalizzazione che – sottolineano – a nostro giudizio va censurata. Al di là delle norme – dichiarano a questo proposito – c’è anche un ‘galateo istituzionale’ che imporrebbe comportamenti adeguati e rispettosi della ‘cosa pubblica’, dato che Sviluppumbria non è certamente una società privata di cui chi la amministra pro tempore può disporne a proprio piacimento. Riteniamo dunque opportuno – concludono Meloni e Bori – ribadire che le strutture pubbliche, pagate a spese del contribuente, debbono essere utilizzate secondo principi di imparzialità e trasparenza”.

Ma a far sentire la propria voce, come detto, è stato anche Thomas De Luca del M5S, che ha parlato di “una grave sbavatura istituzionale che – ha aggiunto – rischia di minare la fiducia di imprese e cittadini verso la terzietà di enti che ricoprono un ruolo fondamentale nel sostegno al tessuto economico regionale. Enti – ha quindi ribadito – che gestiscono ingenti risorse pubbliche e svolgono un’attività di supporto e finanziamento alle imprese, che ha un impatto diretto sulla crescita e sullo sviluppo dell’Umbria. È quindi inaccettabile – ha concluso De Luca – che tali enti vengano strumentalizzati dai partiti per fini politici, soprattutto in un periodo delicato come quello elettorale”.

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