“È la festa di tutti, per condividere valori universali che non dobbiamo dare per scontati, se pensiamo alle dittature ancora oggi esistenti nel mondo”. Così il sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini, ha salutato piazza della Repubblica in occasione della 79esima festa della Liberazione dal nazifascismo.

A guardare le temperature non sembrerrebbe nemmeno fine aprile, se non fosse per il calore della piazza nell’intonare – tra gli applausi – “Bella ciao” nel corso della cerimonia istituzionale. Una piazza che ha visto la presenza di molte più persone rispetto agli ultimi anni. “Abbiamo un debito di gratitudine – ha detto in un passaggio del suo discorso il primo cittadino – verso chi venne a sacrificarsi per la nostra patria. Senza il loro eroico sacrificio, sappiamo bene che anche l’impegno di tanti italiani sarebbe stato inutile”.

Le parole del sindaco Stefano Zuccarini sono state anticipate da quelle del presidente del consiglio comunale, Lorenzo Schiarea: “In quei giorni nasceva un’Italia nuova. Non vogliamo dimenticare il sacrificio che hanno fatto migliaia di italiani per garantire il futuro nostro e delle nuove generazioni: la libertà e la democrazia non sono mai garantite per sempre, bisogna rimanere vigili per proteggerle”. Le celebrazioni del Comune si sono aperte alle 9 al sacrario di Cancelli, per proseguire poi nella pro cattedrale della Madonna del Pianto, dove si trova la stele dedicata ai caduti di tutte le guerre e ai mutilati e invalidi di guerra di Foligno.

Prima del momento istituzionale in piazza, la visita al cimitero di guerra di Rivotorto di Assisi. Alla presenza del picchetto d’onore del Centro di selezione e reclutamento nazionale dell’esercito e con il saluto della Diocesi portato da don Simone Marchi, la cerimonia di piazza della Repubblica si è chiusa con l’esecuzione dell’inno d’Italia scritto da Goffredo Mameli, suonato come sempre dalla Filarmonica di Belfiore.