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Disabilità e inclusione, il ministro in Umbria: “Qui la sperimentazione del Progetto vita”

La titolare al dicastero per i disabili a Foligno per incontrare le associazioni del territorio. Il prossimo anno la provincia di Perugia sarà interessata dal percorso formativo che superi l'assistenzialismo. Ad Assisi il G7 sul tema

Pubblicato il 1 Maggio 2024 09:02 - Modificato il 2 Maggio 2024 15:32

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Alessandra Locatelli a Foligno. Si è svolto nella giornata di martedì 30 aprile, all’auditorium “San Domenico”, l’incontro con la ministra per le disabilità della Repubblica Italiana alla presenza delle associazioni umbre. Un momento di confronto e dibattito, in occasione del quale sono intervenuti non solo rappresentanti delle associazioni, ma anche genitori e famigliari di persone con disabilità. Incontro durante il quale sono stati affrontati vari temi, come quello del decreto attuativo sul Progetto di vita che renderà esigibili i diritti già stabiliti dalla convenzione ONU e la questione relativa al primo G7 su inclusione e disabilità che si svolgerà in Umbria.
Prima di recarsi all’interno dell’auditorium per l’incontro ufficiale, la Locatelli ha dedicato qualche minuto per rispondere alle domande della stampa, dichiarando innanzitutto che “c’è molta attesa e curiosità anche per l’entrata in vigore del Progetto di vita, uno strumento innovativo che richiederà un percorso di formazione capillare e dettagliato per cercare di formare tutti coloro che operano nel territorio al servizio delle persone con disabilità”. 

Ma quali sono i tempi per l’attuazione del piano? 

“Dal 1° gennaio 2025 partirà la sperimentazione su nove province italiane – ha spiegato Locatelli –. Notizia importante è la decisione di proporre Perugia come una delle province su cui attuare la sperimentazione. Una proposta, già condivisa con il ministro Orazio Schillacci, l’Inps e il ministero del Lavoro, che speriamo venga accolta positivamente al momento della presentazione in Conferenza delle Regioni”. 

In queste ore il presidente Mattarella ha fatto un richiamo, sottolineando che c’è ancora molta difficoltà per le persone disabili nel mondo del lavoro…

“Sì, ci sono ancora difficoltà – ha risposto la ministra – per dare dignità alla vita delle persone è necessario attivare percorsi di formazione e inclusione lavorativa, tenendo conto anche della dimensione abitativa, del benessere e della salute. È necessario fare un lavoro passando dall’assistenzialismo all’idea che in ogni persona c’è un valore ed un talento sui quali possiamo investire come istituzioni, mondo privato e singoli cittadini”. 

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“Ognuno ha il diritto di esprimersi come vuole – dichiara la rappresentante del Ministero –. Il generale Vannacci ha avuto modo di chiarirsi rispetto alla sua posizione che non era stata intesa. Ho già espresso qual è la posizione dell’Italia e della Lega sul tema dell’inclusione scolastica. L’Italia è uno dei pochi Paesi che ha una legge sull’inclusione scolastica, altri paesi molto importanti, a differenza nostra, hanno ancora le classi separate”


All’incontro del “San Domenico” hanno preso parte, tra gli altri, la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, la presidente dell’Osservatorio regionale disabilità Paola Fioroni, l’assessore alla Salute e alle Politiche sociali dell’Umbria Luca Coletto, il sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini.
“In Umbria stiamo portando avanti delle politiche mirate – ha sottolineato Donatella Tesei – ed è una Regione che fa dell’inclusione un tratto distintivo sempre e comunque. Grazie al nostro ministro stiamo pianificando questo evento estremamente importante per la nostra regione, il primo G7 in generale in Umbria ma il primo che tratta tematiche di questo tipo”.
A intervenire anche Stefano Zuccarini: “Quello del G7 sarà un evento importantissimo, in occasione del quale l’Italia metterà all’attenzione del mondo intero il tema della disabilità. Io su questo ‘gioco facile’ – ha continuato il sindaco di Foligno – da disabile, posso dire che l’attenzione deve essere alta e la disabilità trattata come una normalità, che significa cioè dedicare particolari attenzioni per chi non ha le stesse possibilità”.
La ministra Locatelli ha poi proceduto a spiegare più in dettaglio i progetti in programma: “Con il G7 che si svolgerà in Umbria si discuterà di inclusione e disabilità per mettere al centro la vita delle persone, tanto è vero che il sottotitolo dell’evento è ‘Il diritto di tutti alla piena partecipazione, alla vita civile, sociale e politica dei nostri paesi’. A partecipare all’incontro, che si svolgerà ad Assisi il prossimo 14 aprile, ministri da tutto il mondo che si riuniranno in piazza e non in un palazzo – ha sottolineato la Locatelli – per discutere di un argomento che riguarda tutti ed è di tutti. Punto fondamentale che deve essere tenuto a mente sono le capacità e le competenze delle persone che operano nel mondo del terzo settore e dell’associazionismo al servizio degli altri. Abbiamo bisogno – ha poi continuato – di fare un grande salto di qualità e civiltà, per passare dall’assistenzialismo, che è stato fondamentale per la creazione dei nostri servizi, a un modello di valorizzazione dei talenti e delle competenze di ogni persona, che ci consenta di non discriminare ma anzi di potenziare le nostre comunità. C’è un’importante occasione di cambiamento che si manifesta attraverso il decreto attuativo della legge delega sul Progetto di vita, attraverso il quale andiamo anche a scardinare una presa in carico delle persone con disabilità che risulta frammentata tra il mondo sanitario, quello sociosanitario e quello sociale. Voglio ricordare che la persona è una, intorno alla quale devono ruotare tutti gli spettri della vita quotidiana. Ognuno di noi – ha poi concluso – ha bisogno di una vita sociale, ricreativa, necessita di affetti, amicizie, di divertirsi, fare sport e questi devono essere diritti garantiti a tutti”.
A questi sono seguiti interventi di associazioni e famigliari di persone con disabilità che hanno riportato le difficoltà che vivono ogni giorno, in merito all’assistenza, al rapporto con le istituzione e all’inclusione sociale. Tra queste la testimonianza di Gabriella Formenti: “Sono nonna di un bambino di 12 anni affetto da autismo grave, faccio parte di un gruppo di famiglie per la riabilitazione, conosciamo benissimo le dinamiche, le sofferenze e le mancanze soprattutto quelle legate ai servizi che non ci sono, e delle spese che, come famiglie, non riusciamo a sostenere, indebitandoci. Riscontriamo quotidianamente problemi legati anche all’assistenza, dato che non riusciamo a trovare personale formato, e se lo troviamo spesso rimane per poco tempo, un aspetto deleterio per le persone affette da autismo. Sono tanti i problemi che ci riguardano legati all’inclusione. Non da meno – ha concluso – l’evento che ci ha visto coinvolti per consentire a mio nipote, che veniva rifiutato dalla scuola, di partecipare ad una gita scolastica, in occasione del quale mi sono dovuta rivolgere direttamente alle istituzioni”.

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