Situazione a macchia di leopardo per le api umbre. Dalle visite alle arnie del territorio svolte dall’Associazione produttori apistici umbri (Apau) la salute delle api, nonostante il caldo anomalo, appare più o meno stabile su tutto il territorio anche per via dell’esplosione precoce delle fioriture.
Una situazione buona ma comunque non ottima, dato che l’anticipazione delle stagioni non può mai essere considerata un bene. “La stagione climatica – spiega Luca Ciampelli, presidente Apau – è in anticipo e con essa le fioriture primaverili: un repentino abbassamento delle temperature potrebbe rappresentare un bel problema. Tuttavia, le api al momento sembrano stare bene anche grazie all’abbondanza di fioriture, ma la situazione regionale appare comunque a macchia di leopardo. Il dato rilevato dalla visita alle arnie del territorio è tendenzialmente buono ma non ottimo ed è ancora presto per parlare di smielatura”.
Dalle rilevazioni risultano, poi, essere in anticipo sia la sciamatura che la riproduzione degli insetti. “Con lo spostamento in avanti delle stagioni – prosegue Ciampelli – la sciamatura e la riproduzione delle api regine è iniziata troppo presto. Questo ha comportato la creazione di nuove famiglie che sciamando si sono ‘depositate’ su vari edifici urbani, incluse le case. Nel caso in cui uno sciame si depositi nel proprio giardino, raccomandiamo ai cittadini di non spaventare le api e non intervenire in alcun modo, ma di chiamare i vigili del fuoco o la nostra associazione, che si affida ad apicoltori presenti in tutta l’Umbria che interverranno a seconda della zona”.
Ciò che si deve tenere a mente è che le api non creano problemi e non devono assolutamente essere uccise o spaventate, non sono animali pericolosi ma se necessario potrebbero difendersi: è importante quindi rimanere tranquilli e contattare gli addetti ai lavori se ci si trova in prossimità di uno sciame. Oltre ai cambiamenti climatici e gli sbalzi termici che si verificano nel corso delle stagioni, a comportare un rischio per le api è anche l’inquinamento su terreni e piante. “Quando viene messa in atto un’agricoltura intensiva – ha chiarito il presidente dell’associazione – si ha sia un inquinamento delle colture che delle api, e queste ultime essendo contaminate rischiano di morire. Oltre a raccomandare ai cittadini di rimanere tranquilli di fronte ad uno sciame, il consiglio che diamo da sempre – conclude Luca Ciampelli – è quello di ‘piantare un fiore per ogni ape’”.