Un altro botta e risposta sta animando la città di Foligno, prossima alle amministrative dell’8 e 9 giugno. La questione riguarda lo sgombero, reso noto dal sindaco Zuccarini, delle “case popolari di Belfiore occupate dai rom” in via del Borgaccio. Secondo quanto comunicato dal primo cittadino folignate, infatti, nella mattina di giovedì “le forze dell’ordine hanno proceduto allo sfratto delle persone che occupavano gli appartamenti popolari di Belfiore in via del Borraccia, restituendole alla comunità”. Una situazione che Zuccarini aveva apostrofato come “insostenibile” e rispetto alla quale, a poche ore di distanza, è arrivata la replica di Rita Zampolini, segretaria del circolo Bassa Valle del Menotre e del Roveggiano del Partito democratico. Per l’esponente “dem”, infatti, l’annuncio del primo cittadino è stato solo uno “show elettorale” preparato “da anni”. “Uno spot elettorale – ha spiegato in una nota – per alimentare odio sociale e etnico, e fare finta di saper ripristinare la legalità”.
Zampolini ricapitola quindi la vicenda, sottolineando come siano “quattro anni che come cittadini di Belfiore e come circolo Pd denunciamo la situazione di assegnazione non più sostenibile. Non ai rom – prosegue -. Ma a chiunque danneggi le case popolari loro affidate. Perché gli abitanti dell’appartamento sgombrato stamane erano assegnatari regolari. La casa era stata dato loro dall’ufficio politiche abitative, consapevolmente. Altro che occupanti!”. L’esponente del Pd parla, dunque, di un’amministrazione comunale che “non é stata capace di assumersi la responsabilità di fare rispettare le regole”, apostrofandola come “in parte succube e in parte strumentale”. Tra la criticità sottolineate vicini di casa sfiniti “dai rifiuti e dai pezzi di casa buttati dalle finestre, dalle grida, dal subire l’ingiustizia in quanto assegnatari che tengono le case popolari con cura”. “Quelle case – aggiunge – sono di tutti e vanno mantenute in buone condizioni. Per contratto se non per senso civico”.
Ma Rita Zampolini si chiede anche come mai l’amministrazione comunale non sia intervenuta prima. “Sapeva da tre anni almeno – denuncia – dei danni provocati, visti i sopralluoghi dei carabinieri e della polizia più volte chiamati a intervenire e poi vista la visita fatta dall’Ater e dai dirigenti comunali almeno un anno e mezzo fa, dopo lettere e denunce inascoltate”. La segretaria del circolo Pd parla, quindi, di “incapacità e speculazione elettorale”. “Dobbiamo dire basta a questo modo di amministrare, che suscita l’odio e sfrutta le persone per il consenso – dichiara in conclusione -. Gli abitanti del paese sono solidali e accoglienti e ci tengono alla giustizia sociale e al bene comune. Sono pregi che vanno coltivati non esasperati o offesi come l’ amministrazione comunale uscente ha fatto”.