Continua la diatriba sul trasferimento degli infermieri domiciliari da Foligno a Spoleto. Dopo le segnalazioni arrivate dai rappresentanti di Patto x Foligno e del Partito democratico folignate, non si è fatta attendere la replica del direttore generale dell’Usl Umbria 2, Pietro Carsili, che in un comunicato ha spiegato che “non vi sarà alcuna riduzione dell’assistenza domiciliare integrata nel distretto di Foligno. Non corrisponde infatti al vero – continua – l’affermazione secondo cui l’assegnazione del personale alle centrali operative territoriali (Cot), che saranno avviate entro fine mese come da programma Pnrr, comporterà la riduzione dei servizi di assistenza domiciliare sul territorio di Foligno”.
Dichiarazioni, comparse sul sito dell’Usl Umbria 2 in risposta – come già detto – all’allarme arrivato da Rita Barbetti, consigliera del Pd di Foligno, e da Danilo Calabrese, presidente di Patto x Foligno, che hanno segnalato il trasferimento di 11 operatori sanitari domiciliari dal territorio folignate, e non solo, a quello spoletino. “Sono undici infermieri, nove da Foligno e due da Spello – spiega infatti il presidente di Patto x Foligno in una nota –, gli addetti ai servizi domiciliari che sono stati trasferiti alla centrale operativa territoriale (Cot) di Spoleto e che lasciano nelle mani di soli quattro operatori 1.500 pazienti folignati che usufruiscono di terapie domiciliari, alcuni di questi con gravissime patologie e disabilità”. Oltre a questo, ad essere “denunciati” dai rappresentanti del centrosinistra folignate il depotenziamento della sanità della città a favore di quella di altri territori e il silenzio del sindaco uscente di fronte all’accaduto. “Ennesimo potenziamento fatto altrove – interviene ancora Calabrese – con le risorse del distretto sanitario di Foligno. In una città già privata della casa di comunità e dell’ospedale di comunità”.
Osservazioni che sembrano rispecchiare quelle rilasciate dalla Barbetti, per la quale si rende oltretutto necessario, l’intervento del primo cittadino, Stefano Zuccarini. “Perché – sottolinea l’esponente del Pd -, il sindaco è l’autorità sanitaria locale ed è chiamato a esercitare poteri e doveri di controllo, anche preventivo, a tutela della salute pubblica”. A concordare anche l’esponente di Patto x Foligno, che ha rimarcato il silenzio dell’amministrazione comunale, esortando i folignati ad intervenire: “Mi rivolgo a tutti i cittadini perché si indignino. È il momento di lottare insieme – interviene – per tutelare quello che resta di una sanità massacrata che, se ancora regge, lo fa sulle spalle e sullo spirito di sacrificio delle donne e degli uomini che ci lavorano”.
In risposta, il direttore generale dell’Usl 2 Pietro Carsili ha precisato che il personale sarà destinato alle Centrali operative territoriali su base volontaria e che verrà sostituito anche grazie alla pubblica selezione per infermieri che prevede lo svolgimento di prove d’esame dal 17 al 21 giugno, pubblicata alla fine di maggio dall’azienda sanitaria stessa. “Il tutto, tra l’altro – precisa Carsili nella nota -, nell’ottica di una più ampia e generale riorganizzazione dell’assistenza domiciliare integrata che l’Azienda ha già avviato attraverso la discussione con sindacati e operatori dell’ipotesi di attivazione in via sperimentale, proprio nel distretto di Foligno, del servizio di assistenza anche in orario notturno”.