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Liste d’attesa, calano di 17mila unità le prestazioni in sospeso

Un miglioramento portato dal Piano regionale ordinario di undici milioni e mezzo attuato circa due mesi fa. La presidente della Regione, Donatella Tesei: “Il progetto ha dato i suoi frutti, ma continueremo a lavorare affinché sia sempre più incisivo”

Pubblicato il 17 Luglio 2024 14:55 - Modificato il 17 Luglio 2024 16:37

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Si riduce l’attesa. In base alle rilevazioni emerse dalla riunione, che ha avuto luogo martedì 16 luglio a palazzo Donini a Perugia, organizzata dalla Regione per monitorare l’andamento del Piano per il recupero e contenimento delle prestazioni sanitarie, è emerso che ad oggi sarebbero circa 17mila le prestazioni in sospeso in meno rispetto all’inizio dell’attuazione del programma. Il Piano in questione – come avevamo già scritto negli scorsi mesi – è stato messo in campo dalla Regione meno di due mesi fa ed ha previsto lo stanziamento di undici milioni e mezzo per l’abbattimento delle liste d’attesa. Quello di quest’anno è un piano ordinario che fa seguito a quello straordinario dello scorso anno che, come dichiarato in precedenza da Palazzo Donini “ha portato all’abbattimento completo delle circa 80mila prestazioni accumulate prima dello scorso maggio”. Venendo poi ai numeri del presente, “da gennaio 2024 ad oggi – come spiegano dalla Regione Umbria – sono state erogate quasi un milione e mezzo di prestazioni in tutta Umbria, con una capacità produttiva del sistema pubblico in giugno inferiore di solo il 5% rispetto al periodo Covid”. Ad oggi rimarrebbero quindi in lista d’attesa circa 46mila prestazioni (di cui 13mila tra endoscopia e oculistica), con un calo percentuale pari al meno 27%.
Nel corso dell’incontro a palazzo Donini, svoltosi alla presenza della presidente della Regione Donatella Tesei, dell’assessore Luca Coletto, del direttore generale salute Massimo d’Angelo e dei direttori delle aziende sanitarie regionali, è stato sottolineato che solo l’11% delle prestazioni ancora in lista d’attesa risale a prima dell’inizio del 2024.
Relativamente alle tempistiche viene poi rimarcato che, nel 2024 nell’83% dei casi si rispettano i tempi previsti per le prestazioni urgenti (a tre giorni) mentre, con tendenza di miglioramento in relazione al mese precedente, si rispettano i tempi delle prestazioni dovute a 10 giorni nel 76% dei casi, di quelle a 30 giorni nel 61% e di quelle a 60 giorni nel 86% delle richieste. Inoltre, viene evidenziato come lo “sforamento” delle tempistiche delle prestazioni sia tutto sommato contenuto, ovvero: mezza giornata per le urgenze, 2 giorni per le differite a 10 giorni, 12 giorni per le differite a 30 giorni e 4 giorni per le differite a 60 giorni. Il piano, che comunque continuerà ad essere monitorato anche durante l’estate con una riunione prevista per fine agosto, mostra un miglioramento della condizione.
“È evidente – ha sottolineato la presidente della Regione, Donatella Tesei – che il Piano stia portando i propri frutti dal punto di vista dei risultati e nei prossimi mesi conto che si riallineerà anche la sensazione percepita dei cittadini. Dobbiamo però continuare a lavorare – ha proseguito – affinché questo piano possa essere sempre più incisivo riducendo ancora di più le liste, e aumentando la percentuale di soddisfacimento delle prestazioni nelle tempistiche previste. Continueremo a monitorare la situazione – conclude – proprio per cercare di mettere in campo, tutti i correttivi che possono far aumentare la capacità produttiva del sistema pubblico, un calo delle tempistiche di attesa ed un miglioramento del percepito del servizio”.

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