Liste d’attesa e Fondo Sanitario Nazionale. Sia oggi che negli scorsi giorni nel corso di diversi incontri, si è discusso di rilevanti tematiche relative alla sanità in Umbria. Primo in ordine di tempo è il confronto, svoltosi mercoledì 24 luglio, tra Cgil, Uil e la direzione Usl Umbria 2 per un aggiornamento sulla questione relativa alle liste di attesa nel territorio dell’Umbria sud. Nel corso dell’incontro, le due organizzazioni sindacali hanno ribadito l’urgenza di destinare risorse al potenziamento degli organici permettendo così di aumentare il numero di prestazioni erogabili, intervenendo anche su dotazioni tecnologiche adeguate e rispondenti alle necessità. “La direzione aziendale – affermano Cgil e Uil in riferimento alla Usl – ci ha ribadito che rispetto all’ultimo decreto della Giunta Regionale relativo alle liste di attesa sta producendo uno sforzo per efficientare il sistema e ampliare le prestazioni in convenzione, anche con strutture private, che hanno effettuato circa il 50% delle attività complessive. Dai dati forniti relativi al primo semestre, richieste nuove e già evase, risultano 23.000 prestazioni ancora in attesa”. La direzione ha poi evidenziato come il problema delle liste d’attesa continui a esserci, nonostante un miglioramento degli ultimi mesi “elemento che – come specificano le organizzazioni sindacali – sarebbe causato secondo la direzione, da un lato dall’appropriatezza delle richieste da parte dei medici di medicina generale, e dall’altro da un elevato tasso di assenza all’appuntamento dei pazienti interessati. Come organizzazioni sindacali presenti all’incontro – continuano Cgil e Uil – abbiamo ribadito di non condividere le scelte politiche regionali, caratterizzate da interventi di natura emergenziale (investendo sul privato), che alleggeriscono temporaneamente il problema senza soluzioni definitive, possibili solamente attraverso una programmazione di interventi strutturali. Abbiamo poi evidenziato – proseguono – le criticità legate all’aumento di richiesta delle prestazioni, e la necessità di investire nel pubblico”. Sempre in base al parere delle organizzazioni sindacali, occorre una pianificazione generale e territoriale, capace di rispondere ai bisogni sanitari, che “tenga insieme territorio, prevenzione, ruolo e attività dei medici di base, investimenti in Case della Salute e piena integrazione tra Usl e azienda ospedaliera, dentro una logica di reale presa in carico delle persone”. Vista la vastità dei temi emersi e sollevati in occasione dell’incontro, si è convenuto di programmare un ulteriore aggiornamento nel mese di settembre, per monitorare l’andamento delle liste d’attesa e compiere le giuste scelte per cercare di risolvere problemi ancora esistenti.
Quello delle liste d’attesa è un tema non solo regionale ma anche nazionale, per il quale poco più di venti ore fa è diventato legge il decreto del Governo sulla tematica. Un provvedimento che tra gli altri prevede l’istituzione di una piattaforma nazionale per le liste d’attesa, di cui di avvale il ministero della Salute, per conoscere i tempi di attesa delle prestazioni regione per regione; la creazione di un Cup unico regionale; l’estensione delle visite diagnostiche e specialistiche nel weekend con anche la possibilità di un ampliamento delle fasce orarie delle prestazioni.
Ad essersi svolta oggi invece, la Conferenza delle Regioni e Province Autonome, nel corso del quale l’Umbria ha raggiunto l’intesa sulla proposta di riparto del Fondo Sanitario nazionale per l’anno 2024, con la quale è stata assegnata all’Umbria la quota di 1.933.300.443 euro, con una premialità di 33.075.00 euro. Un’importante attribuzione per la quale la presidente Donatella Tesei ha espresso grande soddisfazione, affermando: “Per la prima volta la Regione Umbria ha sfondato la soglia del miliardo e 900 milioni di euro di finanziamento per la sanità, grazie al quale potrà qualificare e potenziare i servizi sanitari per i cittadini umbri. La premialità riconosciuta – prosegue ancora la Tesei -, consentirà al nostro sistema sanitario regionale di crescere in qualità”.
Nella medesima sede è stata accolta un ulteriore richiesta avanzata dalla presidente della Regione, relativamente alla questione in conformità costituzionale sollevata dalla Corte dei Conti dell’Umbria in sede parifica del rendiconto 2023, riguardante l’utilizzo del Fondo Sanitario Nazionale per le spese di Arpa, Agenzia regionale per la protezione ambientale. A tal proposito è stato elaborato un documento approvato oggi dalla Conferenze e che intende sostenere l’operato delle Regioni ripercorrendo l’inquadramento normativo dell’istituzione delle Arpa regionali e del loro finanziamento.