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Il Pd folignate contro l’autonomia differenziata. La capogruppo Barbetti: “Legge iniqua”

I “dem” hanno messo in agenda per il 30 e il 31 agosto due giornate dedicate alla raccolta firme per il referendum abrogativo. Il gruppo consiliare sta inoltre lavorando ad una mozione sui temi dell’autonomia puntando a coinvolgere anche la maggioranza

Pubblicato il 27 Agosto 2024 18:52 - Modificato il 28 Agosto 2024 14:13

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No all’autonomia differenziata. Il Partito democratico di Foligno torna a ribadire la propria contrarietà nei confronti della legge di recente approvazione, promuovendo due giornate dedicate alla raccolta firme per l’abrogazione, entrambe dalle 09.30 alle 11.30: la prima in programma per il 30 agosto in corso Cavour e la seconda per il 31 agosto al parcheggio dei Canapè.

Contestualmente alle due iniziative il gruppo consiliare dei “dem” ha elaborato una mozione, in fase di perfezionamento, riguardante i temi dell’autonomia che, come ha spiegato la consigliera Maura Franquillo, “verrà allargata a tutta la coalizione di minoranza coinvolgendo anche le forze di maggioranza, perché si tratta di una legge che riguarda da vicino il destino della nostra città che potrebbe essere fortemente penalizzata dal provvedimento, soprattutto su temi da noi già affrontati come quelli della sanità e dell’istruzione. Siamo fortemente preoccupati – ha proseguito – in quanto il provvedimento potrebbe, oggettivamente, mettere l’Umbria nelle condizioni di minoranza con diseguaglianze evidenti rispetto alle altre regioni”.

Per la capogruppo Rita Barbetti una “legge iniqua”. “Sappiamo – ha sottolineato – che le 500.000 firme per l’abrogazione sono state già raggiunte, ma saremo presenti il 30 e il 31 per dimostrare con forza che noi questa legge non la vogliamo. Con questo provvedimento, le Regioni potranno legiferare in maniera indipendente dallo Stato su 23 materie e le disparità che già ci sono, come al livello sanitario e scolastico, andranno ad accentuarsi. I nostri figli necessitano di una scuola promozionale, di una sanità accessibile, di trasporti comodi e molto altro. Con riferimento all’autonomia differenziata si parla moltissimo dei Lep (Livelli essenziali di prestazione) – ha continuato sempre Barbetti – ma chi li definisce? Quand’è che una cura o un servizio vengono ritenuti essenziali? Chi decide i requisiti minimi? Chi li conferma? Gli italiani sono accomunati da una costituzione che dovrebbe garantire per tutti cure allo stesso modo, il provvedimento stravolge questo principio. Pensando anche alla scuola, cosa potrebbe essere immesso nei programmi istituzionali? Non pensiamo solo agli edifici, anch’essi importanti, ma al contenuto, alle opportunità, agli stage e alle esperienze. Inoltre – conclude –, trovo assurdo che la presidente di una regione piccola e povera come l’Umbria si dichiari nettamente favorevole al provvedimento”.

La legge inoltre, sempre secondo i “dem” cittadini, dovrebbe essere contestata anche in considerazione della condizione economica e demografica della nostra regione. “Il Pil dell’Umbria sta subendo un declino drammatico – ha spiegato il consigliere Mario Bravi -, negli anni duemila il prodotto interno lordo era pari a quello delle Marche, mentre ora il Cuore verde si afferma sempre di più nelle ‘logiche meridionali’. La nostra regione si sta impoverendo e l’autonomia differenziata differenzia, appunto, in base alle regioni favorendo quelle più ricche e penalizzando quelle in difficoltà. In Umbria inoltre – ha poi sottolineato – da tempo si registra una perdita costante di abitanti pari, ogni anno dal 2014, allo 0,45%. Per questo e altri motivi, l’autonomia differenziata è un danno per Foligno e per la regione in generale, chiunque facesse gli interessi del territorio direbbe no a questa legge, indipendentemente dallo schieramento politico”.

Ad intervenire nella conferenza stampa, che si è tenuta nella mattinata di martedì 27 agosto nella sede folignate del Pd, anche il consigliere comunale Giorgio Gammarota, il quale fa sapere che il gruppo “sta lavorando anche su altri settori, come quello della tutela ambientale e com’è stato fatto al livello regionale, faremo una mozione riguardo lo scempio delle 60 pale eoliche che vorrebbero mettere sul crinale umbro marchigiano. Nel progetto – conclude – informeremo che non siamo assolutamente contrari alle energie rinnovabili, anzi tutt’altro, ma siamo contro la distruzione del patrimonio storico, culturale e naturalistico del territorio”.

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