La statua del dio Marte da sfidare in campo, il ritratto del dio Marte da alzare al cielo in segno di vittoria. Sarà lui il protagonista assoluto della Giostra della Rivincita, al centro dell’otto di gara, ma anche soggetto scelto dal giovane artista pugliese Roberto de Pinto per l’ambito palio della Quintana. Il velo che copriva il drappo, nascondendo l’oggetto del desiderio di cavalieri e rionali, è stato tolto nella serata di mercoledì 28 agosto nella consueta cerimonia di presentazione, presentata da Manuela Marinangeli e Mauro Silvestri e ospitata per la prima volta nella sala consiliare del palazzo comunale di Foligno.
“Marte”, questo il titolo che l’autore ha dato all’opera, ritrae la divinità dei duelli a mezzo busto, circondato da “piccoli petali – spiega il critico d’arte Antonio Grulli, che affianca Pierluigi Metelli nella scelta degli artisti – del colore degli anelli della storica manifestazione. Una scelta – sottolinea Grulli – dettata dalla coincidenza di sembianze della statua della divinità con le figure solitamente ritratte dall’artista. Il drappo diventa in tal modo un vero e proprio ritratto di un elemento inanimato ma sul quale un’intera comunità, riunita attraverso le proprie tradizioni, ha proiettato negli anni emozioni, desideri, paure, gioie e delusioni, rendendolo un personaggio quasi dotato di una propria psicologia da indagare con l’arte, protagonista di una storia popolare in grado di crescere di anno in anno”. “Sono molto contento di questa opportunità – ha commentato mercoledì sera l’artista classe 1996 -. Non conoscevo la Quintana prima, ma ora posso dire che è una rievocazione affascinante. Ed è bello – ha concluso con un pizzico di emozione – che vengano coinvolti giovani artisti contemporanei nella realizzazione del palio”.
Ad accogliere Roberto de Pinto e la sua opera l’amministrazione comunale rappresentata dal vicesindaco con delega alla Quintana, Riccardo Meloni, e dagli assessori Decio Barili, Marco Cesaro e Alessandra Leoni. E ancora le istituzioni civili e militari, oltre ovviamente al Comitato centrale dell’Ente Giostra con il suo presidente Domenico Metelli e i magistrati, ai priori dei dieci rioni e ai contradaioli. Portando i saluti del sindaco Zuccarini, il suo vice ha sottolineato l’emozione nel “portare l’apertura della Quintana nelle sale del palazzo comunale”. “É un’attestazione – ha dichiarato – di quello che questa rievocazione è per la città. Ho sempre vissuto la Quintana da attentissimo spettatore, poi nella passata legislatura sono riuscito, nel mio piccolo, a portarla in Europa con la mostra al Parlamento europeo. La Quintana merita tutto questo e farò di tutto nei prossimi cinque anni per comprendere le esigenze della Giostra”.
Una delega, quella affidata oggi a Riccardo Meloni, che negli ultimi cinque anni era stata di Decio Barili, al quale sono andati i ringraziamenti del presidente Metelli. “Con lui – ha detto – è iniziato un percorso che ci ha portati anche in questa sala. Tutti si sono sempre interessati della Quintana, indipendentemente dall’orientamento politico, ma è sotto gli oggi di tutti l’accelerazione che c’è stata con Decio Barili e Stefano Zuccarini”. “Vogliamo continuare a crescere, togliendo quel folklore che non è un limite, ma abbiamo bisogno di essere una manifestazione internazionale” ha quindi concluso il presidente Metelli annunciando l’inizio delle prove generali per gli 80 anni della rievocazione barocca che cadranno nel 2026.
Tornando al presente, tra le novità di quest’anno la realizzazione di un podcast dedicato alla Quintana: “Un viaggio – ha spiegato Manuela Marinangeli – che ne racconta la magia e che ci accompagnerà fino all’ottantennale”. E ancora, per quanto riguarda il Museo della Quintana, l’installazione di targhe in braille per rendere la visita accessibile ed inclusiva anche a visitatori non vedenti o ipovedenti.