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Appello ai 317 sindaci di Umbria e Marche contro la speculazione eolica

La coalizione interregionale per la Transizione energetica senza speculazione ha indirizzato una lettera ai primi cittadini delle regioni coinvolte dalla possibile installazione degli aerogeneratori. L’invito è a individuare per tempo le aree idonee e non ai progetti

Pubblicato il 26 Novembre 2024 14:06 - Modificato il 27 Novembre 2024 12:41

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Appello ai sindaci. Dopo la petizione lanciata il 22 novembre da alcuni cittadini per protestare contro i possibili impianti eolici lungo il territorio montano tra l’Umbria e le Marche, a farsi sentire è anche la voce della coalizione interregionale Transizione energetica senza speculazione (Tess). Un gruppo che riunisce più di 70 associazioni, comitati e gruppi di azione locale, preoccupato per l’impatto delle nuove installazioni su terreni agricoli e aree naturali e che ha lanciato un appello ai sindaci di Marche e Umbria attraverso una lettera inviata ai 317 Comuni presenti nelle due regioni.

“Gentili sindaci – si legge nel documento –, stiamo attraversando un momento cruciale. Da qui ai prossimi mesi le Regioni sono chiamate a dare attuazione al Decreto ministeriale del 21 giugno 2024 riguardante l’individuazione delle aree per gli impianti da Fonte di Energia Rinnovabile (FER). In particolare, le Regioni dovranno individuare entro il 2 gennaio 2025 sia le aree idonee, sia le aree non idonee per l’installazione degli impianti FER, di cui fanno parte anche l’eolico e il fotovoltaico. Le decisioni che saranno prese da qui fino a fine anno dalle Regioni, segneranno le sorti dei vari territori e quindi anche quelle del suo Comune”.

I progetti in corso di autorizzazione, come spiegano sempre dalla coalizione, sono innumerevoli, con batterie di accumulo, pannelli fotovoltaici nei campi ed abbattimenti di ettari di boschi nei crinali appenninici per far posto a gigantesche pale eoliche, in uno tra i paesi meno ventosi d’Europa.  “Esiste un concreto rischio – prosegue la lettera – che siano irreparabilmente compromessi il nostro paesaggio, le aree naturali e i nostri appennini, con inevitabili ricadute anche sulle attività economiche, a cominciare dal turismo, e sulle popolazioni locali. È infatti proprio a queste aree, anziché quelle realmente idonee (urbane, industriali, degradate), che alle ditte private (non alla collettività e all’ambiente) conviene installare gli impianti”.

Una lettera che, in sostanza, invita i Comuni a sollecitare le Regioni per dare attuazione ad un adeguato quadro di tutele ambientali e paesaggistiche attraverso le proprie leggi regionali per l’individuazione delle aree idonee e non idonee entro il 2 gennaio prossimo, in attuazione del Decreto ministeriale del 21 giugno 2024. Una richiesta, tra le altre, espressa anche nel testo della petizione recentemente lanciata da cittadini e associazioni che attualmente ha raggiunto le 370 firme e, una volta chiusa,  verrà depositata all’Assemblea legislativa della Regione Umbria, oltre che inviata alla Provincia di Perugia, al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (MASE), al Ministero della Cultura e ai Comuni di Foligno, Trevi, Sellano, Valtopina, Nocera Umbra e Gualdo Tadino.

“La coalizione Tess nei giorni scorsi – si apprende dalle ultime righe della lettera ai sindaci –, dopo aver trasmesso il documento alle Regioni Toscana ed Emilia Romagna, ha inviato alla neo presidente dell’Umbria Stefania Proietti e all’assessore all’Ambiente della Regione Marche Stefano Aguzzi un documento scientifico redatto con la consulenza di esperti dove sono stati evidenziati i rischi legati al consumo di suolo agricolo, al dissesto idrogeologico, all’abbattimento di boschi e alla perdita di biodiversità delle aree naturali. La coalizione Tess – conclude il documento – auspica che i sindaci possano supportare la nostra iniziativa sollecitando le Regioni nel dare attuazione alla normativa attraverso l’adozione di un adeguato provvedimento legislativo, facendo propri i principi di salvaguardia dalle speculazioni”.

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