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Miele, nuove prospettive per gli apicoltori umbri

Dal 2025 gli apicoltori umbri potranno accedere all'alimentazione di emergenza che permetterà la sopravvivenza degli alveari nelle annate critiche. Preoccupa invece la crescente minaccia degli insetti alieni

Pubblicato il 26 Novembre 2024 17:22 - Modificato il 27 Novembre 2024 13:06

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Nuove prospettive per l’apicoltura: arrivano aiuti concreti per nutrire le api e strategie contro gli insetti alieni, minacce crescenti per la loro sopravvivenza. Questi sono stati i temi centrali del convegno tenutosi a Foligno nell’ambito della 36esima edizione di Mielinumbria, che ha chiuso il sipario domenica 24 novembre. L’evento, ospitato nella cornice di palazzo Trinci, ha riunito apicoltori, esperti e rappresentanti istituzionali, tra cui il Ministero dell’Agricoltura e l’Ispra, per discutere soluzioni e opportunità per il comparto.

Organizzata dal Comune di Foligno, “Città amica delle api”, in collaborazione con Apau (Associazione produttori apistici umbri), Naturalmiele, Miele in Cooperativa, Confcooperative Umbria e Cooperative Agricole “Qui da Noi”, Mielinumbria si è confermata essere non solo una vetrina per acquistare prodotti di eccellenza come miele, polline e pappa reale. È anche un punto d’incontro dove condividere idee, affrontare problematiche e pianificare il futuro dell’apicoltura della regione.

La forza dell’apicoltura umbra. L’Umbria si distingue come una regione virtuosa: con 3.400 apicoltori e 53.000 alveari, il settore vanta numeri significativi. Come spiegato da Romildo Beniamino, presidente di Naturalmiele, la densità di api per abitante in Umbria supera la media nazionale, raggiungendo 2.200 api per cittadino. Nonostante una stagione difficile a causa del meteo sfavorevole, come nel resto d’Italia, l’Umbria continua a brillare per biodiversità e qualità produttiva.

La novità: nutrizione di emergenza per le api. “Finché vivono gli apicoltori, vivono le api” è lo slogan, perché sono gli apicoltori che danno nutrimento a questi operosi insetti in caso di emergenza e possono difenderle. “Le nostre api hanno continuo bisogno di essere alimentate dalla natura, quindi dai fiori per loro interessanti, ma con i cambiamenti climatici purtroppo questi non ci sono più o, comunque, hanno cambiato le loro fioriture e le api non riescono a nutrirsi”, ha evidenziato Luca Ciampelli, presidente di Apau. Tra le principali novità presentate al convegno c’è l’autorizzazione alla nutrizione di soccorso per le api. Marco Pellegrini, direttore tecnico del Ministero dell’Agricoltura, ha illustrato il “Regolamento UE 2021/2115”, che consente agli apicoltori italiani di accedere, dal 2025, a contributi per l’alimentazione d’emergenza delle api. Questo risultato, frutto di una lunga negoziazione con l’UE, rappresenta un sostegno essenziale per ridurre i costi in annate critiche e garantire la sopravvivenza degli alveari.

Insetti alieni: una minaccia crescente. Un’altra sfida cruciale per gli apicoltori è rappresentata dagli insetti alieni invasivi, come i calabroni stranieri, che competono con le api per il territorio e ne minacciano l’attività. Luigi Ricci, responsabile Ispra, ha spiegato l’importanza del monitoraggio per identificare i punti di ingresso di queste specie e controllarne l’espansione. L’Ispra sta lavorando a un’istruttoria per inserire tali specie nella lista degli organismi alieni, rafforzando così le misure di tutela per il settore.

Mielinumbria si è confermata un appuntamento di riferimento per valorizzare l’apicoltura umbra e per rafforzare il dialogo tra istituzioni e produttori, offrendo soluzioni concrete per un futuro sicuramente più sostenibile e resiliente per le api e gli apicoltori.

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