Diecimila donazioni di sangue e milleduecento di plasma. Un traguardo importantissimo quello raggiunto dal servizio ImmunoTrasfusionale (Sit) dell’Usl Umbria 2, che ha permesso di centrare gli obiettivi fissati dal Centro regionale sangue e ha contribuito all’autosufficienza regionale e nazionale di emocomponenti e emoderivati un traguardo fondamentale.
“Nel corso dell’anno – spiega la responsabile del Sit, la dottoressa Marta Micheli – i centri di Foligno, Spoleto, Orvieto, Narni, Amelia, Nocera Umbra e Cascia hanno superato le diecimila donazioni di sangue intero e le milleduecento donazioni di plasma, con un incremento del 20% rispetto all’anno precedente. Inoltre – ha proseguito – il nostro lavoro ha avuto un impatto positivo sulla produzione di farmaci emoderivati, che saranno restituiti alla nostra azienda sanitaria sotto forma di scambio merce”.
Ulteriore traguardo raggiunto quest’anno dal servizio è stato il lancio di un innovativo percorso di telemedicina, che ha consentito di mantenere attiva la raccolta di sangue presso il centro di Cascia. “Questo progetto – ha spiegato sempre la responsabile del Sit – premiato come miglior contributo scientifico al Convegno nazionale di medicina trasfusionale del 2024, è un esempio di come l’innovazione possa rispondere alle necessità del territorio”.
Tanti anche i progetti e gli obiettivi che il servizio di trasfusione si propone di raggiungere nel nuovo anno. “Nel 2025 – afferma la dottoressa Micheli – prevediamo di espandere questo modello ad altri centri. Inoltre, siamo orgogliosi di sottolineare che il nostro progetto di trasfusioni domiciliari, supportato dalla telemedicina, ha effettuato circa 450 trasfusioni domiciliari nelle aree di Foligno, Spoleto e Orvieto nel 2024, garantendo così una maggiore comodità e continuità nelle cure per i pazienti e ridotto gli accessi in pronto soccorso e i ricoveri in ospedale”.
Relativamente, poi, agli emocomponenti ad uso non trasfusionale, il Sit dell’Usl Umbria 2 ha preparato e distribuito circa 1.200 gel piastrinici in tutti gli ospedali della regione, in qualità di centro unico di lavorazione. Un’attività che ha generato una mobilità attiva per l’azienda sanitaria di circa 500mila euro, in linea con il recupero registrato nel 2023.
“Il raggiungimento di questi risultati – ha aggiunto la responsabile del Sit – è il frutto di un impegno costante e collaborativo tra le diverse sedi trasfusionali della nostra azienda, in sinergia con le direzioni ospedaliere e delle cure territoriali, e con il fondamentale supporto della associazioni di volontariato, in particolare l’Avis, che continua a giocare un ruolo cruciale nella sensibilizzazione e nel reclutamento dei donatori. Rinnovo i miei ringraziamenti – ha concluso – a tutti i colleghi e a tutte le persone che contribuiscono, con grande dedizione, al successo del nostro Servizio trasfusionale”.