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Alpinisti folignati salvati sul Gorzano dopo una complessa operazione

L'intervento nella serata di martedì quando Cnsas, guardia di finanza e vigili del fuoco sono intervenuti sulla vetta a cavallo tra Lazio e Abruzzo. Le condizioni impervie e il buio hanno reso tutto le attività difficoltose, ma alla fine tutto si è risolto

Pubblicato il 22 Gennaio 2025 12:25 - Modificato il 23 Gennaio 2025 16:20

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Infreddoliti e impauriti. Sono stati ritrovati in queste condizioni due alpinisti folignati (R.F. e M.P. le iniziali) salvati nella serata di martedì 21 gennaio sulla vetta del monte Gorzano, a circa 2.400 metri di quota. A intervenire in vetta sono stati i soccorritori del Cnsas (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) Lazio, insieme agli uomoni del Sagf della guardia di finanza e ai vigili del fuoco. I due folignati sono rimasti bloccati in quota a causa di un improvviso e fitto banco di nebbia. Iniziata in un primo momento la fase di discesa, i due alpinisti hanno iniziato ad avere forti difficoltà di orientamento e, considerato anche il forte vento, la neve e il sopraggiungere della notte, hanno così deciso di fare ritorno sulla cima del Gorzano – monte a cavallo tra Lazio e Abruzzo, tra le province di Rieti e Teramo – allertando tempestivamente i soccorsi e comunicando un preciso punto di riferimento.

I due uomini delle Fiamme gialle, nonostante le condizioni impervie e il sopraggiungere della notte, sono riusciti a raggiungere gli alpinisti intorno alle 20.10. Questi ultimi sono stati trovati in buone condizioni di salute, malgrado fossero infreddoliti e, in particolare uno dei due è subito apparso visibilmente provato da quanto accaduto. I militari hanno subito notato l’equipaggiamento poco idoneo dei folignati, in quanto indossavano vestiti leggeri e calzature non adatte all’uso dei ramponi.

Chiesto anche l’intervento di un elicottero dell’Aeronautica militare abilitato al volo notturno. Ma, a causa della nebbia in quota, l’operazione aerea sarebbe stata troppo rischiosa. Così si è scelto per il recupero degli alpinisti via terra.

La lunga discesa verso valle è stata resa possibile grazie all’ausilio dei dispositivi GPS in dotazione ai militari. Superate le difficoltà dell’impervio traverso presente proprio sotto la vetta a quota 2200 metri, la pattuglia ha proceduto in maniera fluida fino allo “Stazzo Gorzano”, a quota 1900 metri, dove si è ricongiunta alle pattuglie del Cnsas e dei vigili del fuoco che nel frattempo erano salite da valle, continuando così la discesa. L’intervento, reso particolarmente complesso dalle avverse condizioni meteorologiche, e dalla conformazione del terreno, si è protratto per diverse ore, per concludersi intorno alle 23.

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