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Foligno in festa per il patrono. Monsignor Rajic: “San Feliciano esempio di amore”

Il nunzio apostolico ha presieduto le celebrazioni della mattina. Nel pomeriggio in tanti hanno scelto di seguire la processione "scortando" la statua del protettore cittadino

Pubblicato il 24 Gennaio 2025 17:02 - Modificato il 25 Gennaio 2025 12:49

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Dopo la riapertura della cattedrale era, sicuramente, tra i momenti più attesi di questo gennaio tornare a celebrare San Feliciano nella sua casa. E a testimoniarlo è stata, anche venerdì mattina, una chiesa gremita. Al punto che, il vicario generale della Diocesi, don Giovanni Zampa, prendendo la parola a chiusura della solenne concelebrazione eucaristica ha chiesto scusa ai presenti rimasti in piedi perché non c’era più posto a sedere. Una chiesa vestita a festa quella che li ha accolti, con le bandiere dei dieci rioni della Quintana colorare la navata centrale e quelle dell’Italia e dell’Europa i due transetti. E ancora la statua del vescovo e martire ad attirare a sé lo sguardo di un’intera comunità, le sue preghiere, le sue speranze. E poi la presenza delle istituzioni: il prefetto Armando Gradone, la presidente dell’assemblea legislativa dell’Umbria, Sarah Bistocchi, il vice presidente della Provincia di Perugia, Sandro Pasquali, i sindaci di Foligno e Valtopina, Stefano Zuccarini e Gabriele Coccia, e l’assessore di Spello, Enzo Napoleoni. Oltre alla giunta folignate e a diversi consiglieri di maggioranza e minoranza e ai rappresentanti delle forze dell’ordine e dell’Ente Giostra della Quintana e ai priori dei dieci rioni.

A presiedere la solenne concelebrazione il nunzio apostolico in Italia, Petar Rajic, affiancato tra gli altri, oltre che dal vescovo di Foligno, anche dal cardinale Fortunato Frezza. “Ho voluto fortemente che fosse proprio lei, rappresentante del Papa in Italia, a darci la benedizione del Santo Padre – ha detto monsignor Domenico Sorrentino, rivolgendosi al nunzio apostolico – e anche una spinta a camminare più velocemente e ardentemente nel nostro rinnovamento pastorale, nella nostra capacità di testimoniare Gesù in un tempo in cui la fede diventa difficile e anche nella nostra capacità di comunione, dato che proprio a questa capacità il Papa ha fatto appello quando mi ha fatto vescovo di Foligno oltre che di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino. Queste due comunità – ha quindi sottolineato – stanno camminando insieme in modo ammirevole e lodevole”. Poi, dal pastore della chiesa di Foligno un passaggio sulla recente riapertura della cattedrale e la risposta arrivata dalla comunità.

La celebrazione di San Feliciano in cattedrale (foto Vissani)

Una comunità che il nunzio apostolico ha invitato nella sua omelia a farsi successore di San Feliciano. Richiamandosi al Vangelo di Matteo, monsignor Rajic ha esortato i presenti a “non avere paura degli uomini, dei nostri persecutori e nemmeno della vita. Non dobbiamo mai temere di parlare e di diffondere il messaggio di Dio – ha detto -, proprio perché è la parola di salvezza, capace di penetrare nell’anima e nello spirito. Le parole del Signor Gesù sono autentiche parole che ci incoraggiano a non perdere l’anima nella nostra missione di evangelizzatori nella Chiesa, perché siamo portatori dello Spirito di Dio e messaggeri della sua parola di salvezza e di pace”. Per il nunzio apostolico, l’unica paura permessa ai credenti è “il timore di Dio, che è in fondo è il rispetto totale di Dio, della sua santità, della sua parola e dei suoi comandamenti e insegnamenti” riconoscendo “la sua volontà, sottomettendo i desideri e le passioni del corpo a quelle della nostra anima che anela al Signore e la vita in abbondanza”. “La Chiesa di oggi è costruita sulla fedeltà incrollabile di coloro che si sono attenuti saldamente alla loro fede in Cristo. Uno di questi primi testimoni fu il nostro San Feliciano, il Santo Patrono di questa diocesi e della città di Foligno. In questa celebrazione eucaristica – ha quindi concluso – vogliamo ringraziare il Signore nostro Dio, per i numerosi doni che abbiamo ricevuto dalle sue mani attraverso la Chiesa, e per l’esempio di vita cristiana, servizio e amore sacrificale, di San Feliciano”.

Nel pomeriggio di venerdì, poi, il consueto appuntamento con la processione, tornata ad uscire dalla cattedrale, dove ha fatto ritorno prima della solenne concelebrazione officiata dal vescovo, scortata da due poliziotti a cavallo. A guidare i fedeli per le vie del centro storico il cardinale folignate e arcivescovo emerito di Firenze, Giuseppe Betori. Una processione che ha visto la partecipazione di tantissimi folignati, come non si vedeva da prima del Covid. 

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