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Violenza contro gli operatori sanitari, in Umbria aumentano i casi

In occasione della Giornata nazionale dedicata alla prevenzione di questo fenomeno, sono stati diffusi i numeri raccolti dal Centro regionale. Il 69% delle vittime sono donne e i più esposti sono gli infermieri

Pubblicato il 12 Marzo 2025 19:25 - Modificato il 13 Marzo 2025 18:09

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In occasione della Giornata nazionale di prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari, che ricorre il 12 marzo, si è tenuto alla sala Peccati-Crispolti di palazzo Broletto a Perugia, un evento formativo e di confronto tra Regione, aziende sanitarie e ospedaliere, rappresentanti della Consulta delle professioni sanitarie, a cui hanno assistito oltre 130 partecipanti. “È stata l’occasione per ribadire che la Regione Umbria è fortemente impegnata a promuovere la cultura della prevenzione e della sensibilizzazione – si legge in una nota – contro ogni forma di violenza nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori del settore sanitario e sociosanitario e per avviare percorsi congiunti tra le istituzioni del sistema sanitario regionale, gli ordini professionali e i cittadini, nella convinzione che la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro sia un obiettivo comune”.

“Dobbiamo lavorare insieme – ha dichiarato in un videomessaggio la presidente Stefania Proietti – per contrastare il fenomeno delle aggressioni agli operatori sanitari e sociosanitari, fondato sul principio ispiratore dell’evento ‘Umbria contro ogni genere di violenza’. I professionisti che dedicano la loro vita alla cura e all’assistenza delle persone meritano di lavorare in un ambiente sicuro e rispettoso. I dati raccolti dal Centro regionale per la gestione del rischio sanitario, riferiti all’anno 2024, evidenziano un aumento delle segnalazioni di aggressioni agli operatori sanitari delle quattro aziende sanitarie regionali: 207 episodi registrati (+37% rispetto al 2023), che hanno coinvolto 262 operatori (+46% rispetto all’anno precedente). La crescita delle segnalazioni di episodi di violenza ci impone un’azione concreta e continuativa tra istituzioni, professionisti e cittadini. Faremo in modo che le proposte della consulta delle professioni sanitarie e del risk management verranno integrate nel nuovo piano sociosanitario regionale per garantire un comportamento uniforme su tutto il territorio”.

L’analisi dei dati mostra che il 69% delle vittime sono donne, il 31% uomini e che la fascia di età più colpita è quella tra i 30 e i 39 anni (86 casi). Le categorie professionali più esposte sono gli infermieri (58%), seguiti dai medici (25%) e dagli operatori sociosanitari (9%). Gli episodi avvengono prevalentemente al mattino (52%) e in giorni feriali (88%). La tipologia di aggressione più diffusa è quella verbale (76%), seguita da quella fisica (18%), con autori principalmente identificati tra gli utenti (64%) e i caregiver (33%).

Gli atti di violenza si verificano sia in ambito ospedaliero (60%) che territoriale (40%). Nei contesti ospedalieri, i reparti di degenza (42%) e i pronto soccorso (31%) risultano i più colpiti, mentre in ambito territoriale le aggressioni si concentrano negli istituti penitenziari (41%) e negli ambulatori (28%).

All’evento, coordinato dalla Direttrice regionale salute e welfare, Daniela Donetti, ha portato i propri saluti anche il vicepresidente della Regione, Tommaso Bori che ha ribadito l’importanza del lavoro congiunto tra tutti gli attori del sistema per un reale approccio al fenomeno e al suo costante monitoraggio in tutti i contesti lavorativi. Sono poi intervenuti gli esperti della materia: Giancarlo Marcheggiani, coordinatore del Centro regionale per la gestione del rischio sanitario, Enrica Ricci e Davina Boco, dirigenti della Regione Umbria, i risk manager delle aziende sanitarie regionali, Laura Paglicci Reattelli, Stefano Trastulli, Gioia Calagreti e Federica Corridoni.

Il dibattito è proseguito con una tavola rotonda a cui hanno portato il loro contributo i rappresentanti della Consulta regionale delle professioni sanitarie e socio-sanitarie: Nicola Volpi per gli ordini delle professioni infermieristiche di Perugia e Terni,  Brigitta Favi e Danilo Serva per gli ordini dei medici veterinari di Perugia e Terni, Tiziano Scarponi per l’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Perugia,  e Terni, Francesca Fiandra per gli ordini delle ostetriche di Perugia e Terni, Daniela Gaburri per l’Ordine dei Fisioterapisti, Carlo Garofalo per l’Ordine degli psicologi, Federico Pompei per l’ordine delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, Filiberto Orlacchio per l’ordine dei farmacisti e Daniela Saveri per l’ordine delle assistenti sociali. Hanno concluso la giornata la testimonianza dell’infermiere Giovanni Siesto e l’intervento di Giuseppe De Filippis, Direttore generale dell’ospedale di Perugia e Piero Carsili, direttore generale della Usl Umbria 2, in rappresentanza delle aziende sanitarie pubbliche.

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