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HomePoliticaManovra fiscale, il Pd incalza la maggioranza: “Scivoloni di una democrazia svuotata”

Manovra fiscale, il Pd incalza la maggioranza: “Scivoloni di una democrazia svuotata”

Dopo il consiglio comunale aperto del 30 aprile scorso non si è fatta attendere la risposta dei “dem”: denunciata l’assenza di confronto sul bilancio comunale e l’aumento della Tari e chiesto un uso della sala comunale più orientato al dialogo sui problemi della città

Pubblicato il 3 Maggio 2025 11:52 - Modificato il 4 Maggio 2025 13:29

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“La giunta Zuccarini stravolge il senso del confronto”. Ad affermarlo i componenti del Pd cittadino che in una nota hanno ribadito le proprie posizioni riguardo al consiglio comunale aperto del 30 aprile scorso, convocato dalla maggioranza per discutere della recente manovra regionale che prevede l’aumento dell’addizionale Irpef. “Come sempre, la sinistra è quella che porta avanti la politica nel ‘no’. Anzi, come arriva la sinistra, arrivano le tasse”, aveva affermato il primo cittadino di Foligno nel corso della massima assise cittadina di mercoledì scorso.

Un’affermazione che, insieme ad altre pronunciate nel corso del consiglio comunale, ha provocato la tempestiva risposta dei “dem” folignati i quali, come già annunciato, sono rimasti in piazza per protesta non prendendo parte all’assise del 30 aprile di concerto con gli altri gruppi consiliari di centrosinistra. “La minoranza – hanno spiegato – non ha partecipato per le motivazioni precedentemente annunciate e per il mancato invito rivolto alla giunta regionale Proietti, firmataria del provvedimento, quando guarda caso, la stessa Giunta Zuccarini per discutere di sanità in un altro consiglio comunale aperto aveva provveduto ad invitare l’allora presidente in carica Donatella Tesei. Due pesi e due misure, questa la filosofia di Zuccarini”.

Un consiglio comunale aperto, quello di mercoledì 30 aprile, al quale la maggioranza ha chiamato a partecipare diciassette forze sociali cittadine, tra cui sindacati e associazioni di categoria, senza appunto invitare la presidente Stefania Proietti e l’assessore regionale Tommaso Bori. “Ma gli strappi della giunta di destra non si limitano a questo – hanno affermato i ‘dem’ –. Infatti, l’altro dato singolare che abbiamo denunciato nel corso del consiglio comunale del 29 aprile, e che non ha visto nessuna risposta né da parte del vicesindaco Meloni né da parte del sindaco Zuccarini, è che la giunta comunale di Foligno, nonostante sia stata sollecitata più volte negli ultimi mesi, non ha realizzato nessun confronto sulla manovra di bilancio comunale. Incontro che Cgil, Cisl e Uil svolgono normalmente in tutti i comuni di centrodestra e centrosinistra. Ciò – hanno proseguito – aggiunge singolarità a singolarità e molta contraddittorietà: si chiede il confronto agli altri livelli istituzionali, non invitandoli, poi si nega in casa propria”.

Altro problema imputato dal Pd alla maggioranza è il consistente aumento della Tari, approvato nel corso del consiglio comunale in seduta ordinaria del 29 aprile che prevede un incremento tra il 9 e il 10% per le utenze domestiche e non domestiche del Comune di Foligno. “Il consiglio comunale di Foligno – hanno proseguito poi dal Pd folignate – sembra assumere negli ultimi mesi, più la funzione di contraltare delle scelte regionali, che non un organo democratico che discute dei problemi locali. Anche dal punto di vista della maggioranza consiliare occorrerebbe più attenzione, per evitare questi clamorosi scivoloni di una democrazia svuotata, sempre più a ‘la carte’. Il compianto Ennio Flaiano direbbe che la situazione è grave ma non è seria – hanno infine concluso – e Zuccarini non ha sicuramente le sembianze del re Sole”. 

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