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Stretta della finanza sulle strutture ricettive: irregolarità anche a Foligno

Diciotto i controlli effettuati da Assisi a Spoleto, da Todi a Gubbio e fino ad arrivare a Umbertide, riscontrando illeciti in metà dei casi. Tra le situazioni più gravi la mancata registrazione dei clienti, affitti in nero e l’assunzione di lavoratori irregolari

Pubblicato il 30 Maggio 2025 12:42 - Modificato il 31 Maggio 2025 12:36

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Quattro lavoratori irregolari e affitti in nero per oltre 90mila euro. Sono solo alcune delle inadempienze rilevate dalla guardia di finanza di Perugia in nove strutture ricettive del territorio. “L’intervento si inserisce in un piano di controlli mirati – fanno sapere dal comando provinciale –, messo in atto anche a seguito delle numerose segnalazioni provenienti dalle principali associazioni di categoria, tra cui Federalberghi e AssoTurismo, che da tempo denunciano la proliferazione di attività non in regola, capaci di alterare il mercato e danneggiare gli operatori che rispettano le normative”.

Sotto la lente degli agenti diciotto strutture del territorio, situate nei comuni di Assisi, Foligno, Spoleto, Todi, Gubbio e Umbertide, metà delle quali, per l’appunto, sono risultate essere irregolari. In diversi casi gli illeciti hanno riguardato la mancata comunicazione dell’avvio dell’attività ricettiva agli uffici comunali e l’assenza della dichiarazione di locazione degli alloggi. Frequente anche l’omissione dell’esposizione del codice identificativo nazionale (C.I.N), di cui è risultata inadempiente anche una struttura di Foligno, finalizzato a contrassegnare le unità immobiliari destinate allo svolgimento di attività alberghiere ed extra alberghiere, introdotto dalla legge n. 191/2023 come strumento per garantire trasparenza e tracciabilità dell’offerta ricettiva.

Le inadempienze più gravi hanno invece interessato due strutture con sede ad Assisi e Todi, i cui titolari, non avendo adempiuto all’obbligo di comunicare le generalità degli ospiti, in violazione delle norme di sicurezza pubblica, sono stati segnalati alla competente autorità giudiziaria. Individuati anche due datori di lavoro che avevano assunto quattro dipendenti in nero, rispettivamente tre e uno, per i quali le sanzioni previste andranno da un minimo di 1.950 euro a un massimo di 11.700 euro per ogni lavoratore irregolare, per un importo complessivo massimo pari ad oltre 44mila euro. L’operazione ha portato inoltre all’individuazione di tre soggetti, in due casi a Gubbio e in uno ad Umbertide, che avevano concesso in locazione i propri immobili a fini turistici senza alcun tipo di contratto regolare e senza adempiere agli obblighi fiscali omettendo di dichiarare, in base a quanto ricostruito dai finanziari, ricavi per oltre 90mila euro.

I controlli sono stati preceduti da una fase di analisi e mappatura del rischio realizzata anche sulla base delle risultanze delle banche dati e delle piattaforme online. L’attenzione delle fiamme gialle si è concentrata principalmente sul rispetto delle normative in materia di pubblica sicurezza e regolamentazione del settore turistico. Ad essere stato verificato, in particolare, l’adempimento dell’articolo 109 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza che nello specifico impone agli operatori l’obbligo di comunicare giornalmente le generalità degli ospiti alle autorità competenti. Ma i controlli hanno avuto ad oggetto anche gli adempimenti recentemente introdotti dalla legge regionale 23 del 2024 che disciplina l’offerta turistica in Umbria.

Il comando provinciale di Perugia ha intensificato le verifiche su strutture ricettive e locazioni turistiche, con l’obiettivo di contrastare fenomeni di abusivismo e concorrenza sleale nel settore turistico regionale. “L’obiettivo di tali interventi – hanno specificato le fiamme gialle – è quello di garantire condizioni eque per tutti gli operatori del settore, tutelare i consumatori e impedire che l’illegalità, inquinando il mercato, danneggi chi investe nel rispetto delle regole. L’azione di controllo si inserisce in un più ampio programma di monitoraggio delle attività economiche della provincia di Perugia, un’area a forte vocazione turistica che attrae ogni anno migliaia di visitatori”. Un’attività di supervisione che proseguirà anche nei prossimi mesi secondo un piano di controlli esteso a tutto il territorio provinciale.

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