Affluenza al 32,30%. È questa la percentuale con cui si sono chiusi i seggi elettorali di Foligno, mentre nel resto dell’Umbria a recarsi alle urne sono stati il 30,83% degli aventi diritto. Domenica e lunedì in tutta Italia seggi elettorali aperti per la votazione dei cinque quesiti referendari, di cui quattro riguardanti l’abrogazione di alcune parti del Jobs Act, mentre il quinto si proponeva di ridurre, da 10 a 5 anni, gli anni di residenza necessari per richiedere la cittadinanza italiana. Alle 15 di oggi ieri pomeriggio i seggi del Paese hanno chiuso decretando il termine delle votazioni per il referendum abrogativo che ha registrato un’affluenza del 27,66%, non raggiungendo così il quorum del 50% +1 che avrebbe determinato la validità dei quesiti. In quasi tutta la Penisola circa l’88% dei votanti ha espresso positività nei confronti dell’abrogazione dei quattro quesiti sul lavoro, mentre quasi il 65% di coloro che si sono recati alle urne si sono dimostrati a favore della modifica della legge sulla cittadinanza.
Uno scenario che rispecchia quello dei votanti in Umbria che nello specifico per il primo quesito (reintegro dei licenziamenti illegittimi) ha visto il 90,06% dei sì e il 9,94% dei no, per il secondo interrogativo (licenziamenti e limite indennità) l’88,50% dei sì e l’11,50% dei no, per il terzo quesito (tutela contratti a termine) l’89,80% dei sì e il 10,20% dei no, per il quarto interrogativo (responsabilità infortuni sul lavoro) l’88,11% dei sì e l’11,89% dei no, mentre per il quinto (cittadinanza italiana) 64,61%% dei sì e il 35,39% dei no.
Per quanto riguarda invece Foligno il primo interrogativo ha ottenuto il 91,02% dei sì e l’8,98% dei no, il secondo quesito l’89,17% dei sì e il10,83% dei no, il terzo il 90,38% dei sì e il 9,62% dei no, il quarto interrogativo l’88,32% dei sì e l’11,68% dei no, mentre per il quinto della cittadinanza il 65,02% dei sì e il 34,98% dei no.
Relativamente all’affluenza alle urne, invece, le regioni italiane con il maggior numero di cittadini a recarsi alle urne sono state l’Emilia-Romagna (33,30%), la Liguria (35,70%) e la Toscana (37,12%), mentre quelle con meno aventi diritto ad aver espresso la propria preferenza sono state la Calabria (17,65%), la Sicilia (22,76%) e il Veneto (23,28%).
In Umbria i comuni che hanno registrato l’affluenza maggiore sono stati quelli di Paciano (51,38%) l’unico della regione ad aver raggiunto il quorum, Parrano (43,51%) e Allerona (43,62%), molte meno persone, invece, si sono recate a votare a Poggiodomo (18,92), Cerreto di Spoleto (17,62%) e Cascia (16,20%).
Nello specifico a Foligno, le sezioni con maggiore affluenza sono state la sezione 32 della scuola materna di Maceratola (37,13%), la sezione 11 della primaria di Monte Cervino (36,89%) e la sezione 39 della scuola elementare di Sterpete (36,36%). Mentre le frazioni in cui si è recata una minor quantità di aventi diritto sono state quelle della sezione 49 della scuola elementare e materna di Verchiano (18,34%), la sezione 47 del centro civico via Iannucci di Scopoli (20,40%) e la sezione 53 ex scuola elementare di Capodacqua (22,36%).
Già in base ai dati sull’affluenza d domenica 8 giugno, appariva chiaro che il referendum abrogativo non avrebbe raggiunto il quorum. In base alla prima rilevazione delle ore 12, solo il 7,4% dei votanti si era recato alle urne in tutta la penisola, il 6,62% in Umbria e il 7,51% a Foligno. Il secondo aggiornamento ha dimostrato un lieve raddoppio con un’affluenza del 16,16% nella totalità del Paese, del 15,43% in Umbria e del 16,38% a Foligno. Infine, alle 23 di ieri gli aventi diritto ad essersi recati alle urne erano stati, considerando tutte le regioni italiane, il 22,73%, il 21,91% in Umbria e il 23,10% a Foligno. Con la città della Quintana che si attesta poco al di sopra della media nazionale.
Un’affluenza maggiore rispetto al referendum del 12 giugno 2022, promosso dal “Comitato Giustizia Giusta”, costituito dalla Lega e dal Partito Radicale Transnazionale. Anche allora i quesiti referendari furono cinque e riguardarono altrettanti temi sulla giustizia. Al tempo in Umbria fu circa il 17% degli aventi diritto ad andare a votare, a Foligno si recò alle urne il 14% dei votanti, mentre in tutta la penisola l’affluenza fu del 20,94%.