Un alloro, il dodicesimo, alzato al cielo. E negli occhi l’emozione di essere entrato ufficialmente e finalmente nella storia della Quintana, come solo Marcello Formica e Paolo Giusti avevano fatto prima di lui. Di dubbi ce ne erano ben pochi che prima o poi questo momento sarebbe arrivato, perché Luca Innocenzi è un fuoriclasse, si sa, e sabato sera al Campo de li Giochi lo ha dimostrato ancora una volta, conquistando la Sfida al termine di una Giostra combattuta con il portacolori dell’Ammanniti, Mattia Zannori. Come, tra l’altro, era avvenuto già lo scorso mese di settembre, quando però a trionfare era stato il Gagliardo.
A nulla, dunque, sono serviti i fischi che lo hanno accompagnato in maniera più sommessa nelle prime due tornate e le urla esplose in terza, quando per qualche secondo si era pensato non fosse riuscito a centrare il primo anello. Ma, come dichiarato dallo stesso Pertinace del Cassero alla fine della singolar tenzone, “quando il cavallo è forte sono bravo a gestire le mie emozioni”. Belle o brutte che siano, a quanto pare. Anche se quanto successo non lo ha lasciato indifferente, anzi. “Mi dispiace che si creino situazioni scomode – ha detto -, ma io voglio bene alla città di Foligno e spero che quanto accaduto in terza tornata sia stato il frutto di una serata sbagliata, perché Foligno non deve cadere in basso. Siamo considerati un esempio in tutta Italia per il rispetto che portiamo all’avversario, per cui credo sia sbagliato quanto successo”.

E di Giostra difficile ha parlato anche il priore Fabio Serafini, sottolineando la complessità per un cavaliere di “trovarsi in terza tornata ad affrontare due anelli con quell’atmosfera”. “La Quintana – ha aggiunto – deve essere una passione, una gioia e una festa, ma ultimamente noto che c’è un po’ troppa acredine. Lo sfottò va bene, ma non si deve passare mai il limite. Quindi vorrei che riportassimo questo concetto alla mente. Chi vince festeggia, chi non vince ci riprova l’anno dopo con l’onore delle armi. Se questi principi non ci sono più, perde di significato la concordia e tutto quello che recita il bando. Preparare una giostra e poi vedere che nel momento decisivo succede qualcosa che non era mai successo non va bene. È stato un momento complicato, quindi grazie a Luca, che è una certezza, un campione e alza sempre il livello in qualsiasi situazione, e al cavallo”.
Per Fabio Serafini, al suo ottavo palio alla guida del Cassero – diciassettesimo alloro, invece, per il rione – “un palio che Luca si è meritato” e che il priore ha dedicato allo stesso Pertinace e alla sua compagna, che presto diventeranno genitori, e a tutto il rione. “Il mio cuore – ha poi aggiunto – è tutto per mia moglie Anita e per i miei figli”. Dedica alla figlia che sta per nascere anche per Innocenzi: “Sto per diventare papà, quindi la dedico a lei, a Bianca”.

Tornando, però, alla Giostra, che gara è stata per il “cannibale”? “È stata una gara difficile, ma ho un gruppo di ragazzi fantastici. Faccio i complimenti a Mattia (Zannori, ndr), ma questa sera sono stato più veloce”. Mattia che Luca ha visto, di fatto, crescere. “Tanti anni fa quando veniva nelle mie scuderie e ci allenavamo insieme, e io ero un po’ il suo mentore, gli dicevo che quando avrebbe iniziato a correre sarei stato l’uomo più felice del mondo a potermi battere contro di lui. Stiamo realizzando questo sogno, quindi gli faccio i miei complimenti. Mattia è forte”.
Così come ha dimostrato grande carattere anche Altrimenti, il cavallo con cui aveva già vinto nella Sfida del 2024. “È un cavallo meraviglioso, lo aspettavo da tanto tempo – ha spiegato -. Ce l’avevo dietro a Guitto e l’ho gestito nel miglior modo possibile per farlo debuttare quando era pronto”. E così è stato l’anno scorso quando, come ricordato dal Pertinace, “ha debuttato e vinto. Poi purtroppo a settembre c’era stato un inciampo e non aveva potuto correre: lo ha potuto rifare questa sera”.

Ora, dunque, è tempo di festeggiamenti. Per il palio vinto, certo, ma soprattutto per il record raggiunto. “Siamo arrivati nell’Olimpo delle vittorie – ha dichiarato -, quindi il mio sogno è realizzato”. E nel futuro cosa vede Luca Innocenzi? “Il futuro è degli altri – ha detto -, io penso al presente”.