Preoccupazione e solidarietà. Sono questi i sentimenti che accomunano i sindacati della Uil Fpl e della Fp Cgil, intervenuti in merito alle ultime aggressioni consumante nei confronti del personale sanitario del “San Giovanni Battista” di Foligno. “Esprimiamo la più profonda preoccupazione per la recente serie di aggressioni verbali e fisiche avvenute ai danni del personale sanitario del pronto soccorso dell’ospedale di Foligno – dichiarano dalla Fp Cgil dell’Usl Umbria 2 –. Non è la prima volta che accadono fatti di questo genere e la direzione dell’azienda Usl Umbria 2, pur dopo le precedenti e numerose segnalazioni da parte delle sigle sindacali continua ad ignorare questa grave situazione”.
Situazione che ha messo in allarme anche Uil Fpl dell’Umbria e la segreteria aziendale di Uil Fpl dell’Usl Umbria 2, che esprimono solidarietà “al personale del pronto soccorso dell’ospedale di Foligno, vittima di nuovo di un’aggressione”. “Rinnoviamo l’appello alla direzione dell’ospedale – proseguono -, affinché si intervenga quanto prima a far fronte a tutte le criticità del nosocomio, più volte evidenziate dalle organizzazioni sindacali, sul fronte della sicurezza”. Al problema della sicurezza si aggiungono, però, anche quelli dei carichi di lavoro e dell’organizzazione, come incalza sempre Uil Fpl: “Occorre ribadire che gli operatori sanitari non possono essere vittime di aggressioni perché agiscono già, purtroppo, al limite delle proprie possibilità, sempre sotto organico e seguendo alla lettera le procedure che impongono iter da seguire e burocrazia. Condannando dunque il gesto – proseguono –, non si può negare che l’ospedale di Foligno presenti un problema di sicurezza sul luogo di lavoro, direttamente afferente al decreto ministeriale 81, che norma il settore. Una concomitanza di fattori che rende la sostenibilità per il personale impossibile”.
Ad accendere i riflettori sulla carenza di personale e sui problemi del sistema anche la Fp Cgil dell’azienda ospedaliera, che spiega come il servizio sanitario sia sempre più smantellato, depotenziato, saturo e lontano dai pazienti. “La carenza cronica di personale – proseguono – ha come diretta conseguenza turni massacranti e compromissione della qualità delle cure, che mettono a rischio la salute di noi stessi lavoratori e dei pazienti, i quali sono costretti a subire tempi di attesa lunghissimi prima di ricevere assistenza. Questa situazione è inaccettabile e richiede interventi urgenti”. Secondo la Fp Cgil per migliorare le condizioni sarebbe necessario aumentare il personale, per potenziare il pronto soccorso e gli altri reparti in crisi, oltre a implementare misure concrete per migliorare le condizioni di lavoro e prevenire il burnout.
Per quanto riguarda invece la problematica della sicurezza il sindacato propone “l’implementazione di protocolli di sicurezza efficaci per proteggere gli operatori dalle aggressioni da parte di utenti esasperati dai lunghissimi tempi di attesa, ma anche il ripristino del posto fisso di polizia 24 ore su 24 in loco per facilitare interventi tempestivi”. Uil Fpl Umbria e la Uil Fpl aziendale, chiedono invece la riattivazione della sorveglianza 24 ore su 24, contingentando gli ingressi liberi a partire dalle ore notturne, denunciando inoltre un problema di sicurezza intrinseco nell’ospedale. Il nosocomio di Foligno, come riporta l’organizzazione sindacale, presenta inoltre dei problemi di costruzione, avendo accessi ovunque e senza controllo all’ingresso i reparti diventano insicuri. “Le aggressioni del personale sanitario – conclude la Uil – restano qualcosa di inaccettabile e intollerabile, sulle quali chiediamo un definito cambio di passo. La direzione dell’azienda deve prendersi carico di questa emergenza ed intervenire, prima che episodi del genere possano avere esiti infausti”.