“Un capitolo bellissimo della mia vita professionale”. Così il generale di divisione Giovanni Brafa Musicoro ha apostrofato i nove mesi vissuti a Foligno al comando del Centro di selezione e reclutamento nazionale dell’esercito, che nel tardo pomeriggio di mercoledì 23 luglio ha ufficialmente salutato per assumere un nuovo incarico alla guida della Scuola per ufficiali di Torino, dove prenderà servizio lunedì 28 luglio. In quella splendida cornice che è la caserma “Gonzaga” di viale Mezzetti si è infatti tenuta – alla presenza del generale del corpo d’armata, Carlo Lamanna, ai vertici del Comando per la formazione, specializzazione e dottrine dell’esercito, e delle istituzioni civili, militari e religiose – la cerimonia di avvicendamento tra il comandante uscente e il suo successore, il colonnello di fanteria titolato al corso di Stato maggiore, Maurizio Napoletano, che di Brafa Musicoro è stato in questi mesi il vice.

Un momento che per il generale di divisione, giunto a Foligno solo lo scorso ottobre, è arrivato “forse troppo presto”, ma che non gli ha comunque impedito di vivere a pieno non solo la vita all’interno del Centro di selezione ma anche della comunità folignate. Su quest’ultimo fronte, Brafa Musicoro ha sottolineato l’importanza della “prossimità e collaborazione con le autorità e le istituzioni locali” ma anche “la passione, l’abnegazione e la forte coesione che anima Foligno” con un specifico riferimento alla Quintana, “apprezzando – ha sottolineato – come le tradizioni possano vivere e prosperare grazie all’impegno di tutti, assaporando, anche se per poco, la vita di rione”.
Tracciando, invece, un bilancio della sua esperienza a capo del Centro di viale Mezzetti, il generale ha parlato di “periodo intenso e straordinario” nel corso del quale sono stati gestiti “processi complessi con decine di migliaia di candidati provenienti da ogni parte d’Italia”, scanditi dalla cura dell’accoglienza e dalla gestione delle prove, delle visite mediche e delle verifiche attitudinali, dei riesami e dei ricorsi. “Abbiamo lavorato incessantemente per migliorare i nostri processi, spesso in tempi contingentati, introducendo nuove metodologie e tecnologie per rendere le prove più efficienti” ha detto, con l’obiettivo dichiarato di “selezionare le migliori risorse del paese, per il Paese”. Ma non solo. Anche riconoscendo “il potenziale umano disponibile, valorizzando le attitudini individuali e orientando ciascun candidato anche quando non idoneo”. Con riferimento al personale dell’area della selezione dell’esercito, ha parlato “professionalità dedizione, impegno instancabile e spirito di servizio dimostrati con i fatti”.
Insomma, il generale Brafa Musicoro si è detto certo di lasciare “questa capacità in piena salute” e “in buone mani”. Quelle, come detto, del colonnello Napoletano, confidando nelle sue capacità di andare avanti nel “lavoro intrapreso insieme che dovrà riguardare il proseguimento del processo di informatizzazione della selezione, la continua fidelizzazione dei candidati, la stretta collaborazione con le commissioni e il dialogo costante e partecipativo con tutti gli enti coinvolti”. A chiudere il discorso di commiato, il pensiero ai piccoli alunni della primaria “Piermarini”, ospiti della caserma “Gonzaga” a causa dell’inagibilità post sisma 2016 della scuola di via Piermarini, “che – ha commentato – rallegrano le nostre giornate di lavoro”.

Poche parole, invece, quelle pronunciate dal nuovo comandante. Per il colonnello napoletano, infatti, “un comandante deve prima agire e poi parlare”. Due aspetti, però, li ha voluti sottolineare: in primis, il ringraziamento alla linea di comando per l’incarico che gli è stato assegnato, “che – ha dichiarato – porterò avanti con il massimo impegno”; e poi la promessa di vicinanza al personale del Centro folignate. “Avrete sempre una risposta – ha detto – dal vostro comandante”.

E che quella folignate sia una realtà in salute lo ha sottolineato anche il generale del corpo d’armata, Carlo Lamanna, parlando di 62mila candidati accolti nell’ultimo anno nel Centro di viale Mezzetti. “Questa – ha detto – è una realtà strategica per qualità e quantità. È la porta di accesso per chi vuole entrare a far parte dell’esercito e che guarda con grande rispetto a i giovani che lasciano la loro comfort zone per una vita che non è per tutti e che non è per sempre. Siamo molto orgogliosi di questo Centro”.