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Foligno baricentro del turismo umbro, ma c’è ancora da lavorare

I prezzi abbordabili e la posizione strategica premiano la città, così come gli eventi sportivi e i concorsi in caserma. Berrichillo: “Pernottamenti prolungati, ma nessun incremento notevole”; lento miglioramento per Baldassarri che boccia l’aumento della Tari

Pubblicato il 12 Agosto 2025 16:03 - Modificato il 12 Agosto 2025 16:38

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“Un turismo che lentamente sta migliorando”. A parlare è il presidente di Federalberghi del comprensorio folignate, Marco Baldassarri, che spiega come l’afflusso di visitatori nel territorio stia gradualmente aumentando.

Ad incrementare in particolare le presenze, come dimostrano anche i dati forniti dalla Regione che, mettendo a confronto gli afflussi nel comprensorio nel secondo trimestre del 2025 e nello stesso periodo del 2024, evidenziano un aumento della permanenza media dei turisti del 14,9%. “Le persone si fermano di più a Foligno – interviene Baldassarri –. Sia chi opera nel servizio alberghiero che nell’extralberghiero si sta impegnando per vendere la città della Quintana come baricentro per visitare gli altri territori. Questo è un luogo dove il pernottamento costa un po’ meno, anche grazie all’assenza della tassa di soggiorno, che permette inoltre di visitare l’Umbria da nord a sud percorrendo, più o meno, gli stessi chilometri. C’è una viabilità buona – prosegue – che consente di raggiungere sia Roma che il mare arrivando nelle Marche. Nell’extralberghiero le presenze, sono aumentate notevolmente, mentre nel settore alberghiero sono rimaste più stabili perché si tratta di strutture dove pernottano principalmente lavoratori o gruppi di passaggio. Giugno non è andato benissimo – aggiunge Marco Baldassarri –, mentre nel periodo di luglio ad aiutare il settore sono state importanti manifestazioni sportive come il duatholn e il triathlon, ma anche i concorsi in caserma. La ‘Gonzaga’ quest’anno ha mosso più di 60.000 persone”.

I dati della Regione mostrano, infatti, un aumento, nel comprensorio folignate – nocerino, del 16,8% negli arrivi e del 21,85% nelle presenze per le strutture extralberghiere. Mentre per l’alberghiero è stato registrato da aprile a giugno del 2025, rispetto allo stesso periodo del 2024, un 0,1% in meno negli arrivi e un 6% in più nelle presenze.

A notare l’incremento delle presenze anche gli operatori del settore extralberghiero, come sottolinea Alice Berrichillo, presidente dell’associazione “B&b nel cuore verde dell’Umbria”. “Rispetto al passato – ha detto – i turisti restano più giorni e decidono di rimanere a Foligno per poi spostarsi altrove, i pernottamenti sono più prolungati. Comunque – chiarisce – la situazione è piuttosto stabile, rispetto allo scorso anno non abbiamo notato nessun incremento notevole”. Tuttavia, come sottolineato da Marco Baldassarri, confrontare i dati del turismo trimestre per trimestre potrebbe non restituire un quadro realistico degli afflussi. Ad esempio, il periodo di Pasqua, che tendenzialmente genera turismo, varia ogni anno: se nel 2024, infatti, la Pasqua è caduta il 22 marzo, rientrando nel primo trimestre dell’anno, quest’anno la festività è stata celebrata il 20 aprile, ricadendo nel secondo trimestre del 2025.

Ma, al di là dei dati recentemente forniti dalla Regione sull’affluenza turistica in Umbria da aprile a giugno 2025, cosa hanno notato gli operatori del settore? Il Giubileo che ha visto tantissimi pellegrini approdare nella nostra regione non avrebbe particolarmente influenzato il turismo locale, secondo quanto spiegato dagli addetti ai lavori. “I pellegrini – ha dichiarato Alice Berrichillo –, si sono appoggiati a strutture complementari e non abbiamo registrato nessuna prenotazione diretta da parte loro”. Per Marco Baldassarri, invece, l’evento ha avuto un duplice effetto: “Da un lato ha portato a un incremento dell’occupazione in alcune strutture e dall’altro ha abbassato il prezzo medio anche dei servizi che vengono erogati. I pellegrini infatti – prosegue – non sono soggetti alto spendenti. C’è stato sicuramente un abbassamento del prezzo medio, ma anche un aumento dell’occupazione”.

Diversa poi la posizione dei due operatori sull’affluenza nel periodo di Ferragosto. Alice Berrichillo spiega che per il mese in corso “sono state riscontrate varie prenotazioni. Agosto sarà occupato, quindi sarà buono. Soprattutto per il periodo di Ferragosto che rimane comunque stabile rispetto agli scorsi anni”. Secondo Marco Baldassarri, invece, il mese più caldo dell’anno non ha mai portato un elevato numero di turisti: “L’Umbria non vive di Ferragosto, questo non è un mese performante anche perché non c’è il mare. Anche gli anni passati agosto è stato torrido ed è ovvio che in Umbria non viene nessuno. Se il clima fosse un po’ più mite potremmo diventare competitivi, ma ad oggi non è un mese fondamentale per l’Umbria”.

“Noto inoltre – ha aggiunto il presidente di Federalberghi – che spesso puntiamo su eventi che in realtà non lasciano molto. Spingerei più su iniziative come il rally che ha portato per tre giorni gente a Foligno. Visitatori che non hanno ‘consumato’ il territorio solo pernottando ma hanno anche portato beneficio, visitando la città, mangiando nei suoi ristoranti e magari comprando nei negozi del centro. Un altro elemento che andrebbe gestito in maniera più adeguata – prosegue – è l’offerta culturale, ma anche l’informazione del turista tramite app e siti web ad esempio. Manca un’organizzazione comune: inviterei il Comune a rendere più partecipi e ad ascoltare le associazioni di categoria che cercano di collaborare, informando con più anticipo gli operatori degli eventi in città. Manca una comunicazione tra la comunità, gli imprenditori e le pubbliche istituzioni, ma ognuno deve fare il suo, perché poi se chiediamo solamente non andiamo lontano. Dall’altra parte – incalza Baldassarri – non posso accettare che il Comune aumenti la Tari alle strutture alberghiere senza servizi in più. Negli alberghi è cresciuta fino al 40%, ma l’albergo va per occupazione, non per metri quadrati”.

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