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Eolico “Volperino”, dal consiglio comunale disco verde all’inchiesta pubblica

La decisione era già stata annunciata nel corso della seconda commissione consiliare, con l'approvazione definitiva arrivata dalla massima assise cittadina che ha votato all’unanimità il provvedimento. Barili: “A breve la legge regionale”

Pubblicato il 31 Agosto 2025 12:37 - Modificato il 1 Settembre 2025 17:53

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Approvata all’unanimità l’inchiesta pubblica anche per l’impianto eolico “Volperino”. Se ne era già discusso qualche giorno fa in seconda commissione consiliare, ma il disco verde è arrivato solo dopo i 21 voti favorevoli dei consiglieri presenti alla seduta della massima assise cittadina dello scorso 29 agosto. La richiesta, nello specifico, prevede l’indizione dell’inchiesta pubblica alla Regione Umbria contro la realizzazione dell’impianto eolico che dovrebbe sorgere nelle località di Monte Le Macchie, Bianchelle e Passo Civitella nel comune di Foligno e Piano di Colfiorito in quello di Serravalle di Chienti. Richiesta già presentata dal consiglio comunale anche in occasione di altri progetti di impianti eolici previsti sul nostro territorio.

A presentare i temi della richiesta del consiglio comunale l’assessore all’urbanistica e all’innovazione tecnologica e digitale, Decio Barili. “L’impianto presenta un’incompatibilità ambientale – ha spiegato – sotto il profilo degli impatti sulla flora e la fauna, oltre a risultare incompatibile con le preesistenze storiche e archeologiche. Presenta poi incompatibilità acustica, ma anche in riferimento all’attività turistica. Attualmente siamo a 122 aerogeneratori, tutti previsti in una zona che si concentra su un paio di chilometri quadrati sul territorio montano folignate e che impatta anche sotto il profilo dell’effetto cumulo con gli altri sei impianti limitrofi”.

Lo scorso luglio la giunta regionale ha approvato il disegno di legge “Misure urgenti per la transizione energetica e la tutela del paesaggio umbro”, un provvedimento con il quale l’Ente di palazzo Donini individua le aree idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti di energia rinnovabile (Fer). “Sappiamo che a breve – è intervenuto Barili – comincerà la discussione in Regione del disegno di legge preadottato dalla Giunta lo scorso 10 luglio, che risponde in linea di massima a quelle che erano state le richieste. Questa amministrazione ha mandato indicazioni affinché si possa affrontare questa fase straordinariamente importante nel rispetto anche dei nostri paesaggi. Ci sembra che stiamo andando nella direzione giusta”. La legge ha infatti seguito un iter partecipativo, coinvolgendo le varie amministrazioni locali.

In fase di dibattito, sono intervenuti sul tema alcuni consiglieri comunali, tra cui David Fantauzzi (Movimento 5 Stelle): “E’ importante fare questa legge che apre corsie preferenziali su quelli che sono i siti assolutamente utilizzabili, come aree industriali dismesse o aree limitrofe a strade di grande comunicazione. Dobbiamo comunque raggiungere degli obiettivi di sostenibilità, partendo dal presupposto che impatto zero non esiste per nessun tipo di impianto”.

“Condivido l’impostazione dell’assessore e l’intervento – ha detto poi Mario Bravi (Partito Democratico) – il disegno di legge regionale è un importante passo avanti, anche se l’ultima parola ci sarà a livello nazionale”.

A intervenire anche Diego Mattioli (Foligno in Comune) che ha sottolineato come sia importante tener conto dello smaltimento degli impianti: “Già in questo momento ci troviamo di fronte al problema dello smaltimento di alcune pale eoliche installate circa 20 anni fa. Questo è il grande problema che ci troveremo ad affrontare in futuro, ovvero: come riuscire a gestire il fine vita, l’eventuale revamping o sostituzione di ciò che nei prossimi mesi e anni verrà installato nel nostro territorio”.

Marco De Felicis (Lega) ha concluso il dibattito sull’indizione dell’inchiesta aggiungendo come l’eolico non abbia lo stesso impatto in tutti i territori, “sono sempre stato favorevole al minieolico, che riguarda impianti molto più contenuti. Ma la nostra è una regione particolare con un paesaggio tutto da difendere”.

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