Si è conclusa con la Notte Barocca la 46esima edizione di “Segni Barocchi Festival”. Il tema scelto per il 2025, “La vita è sogno” ispirato al capolavoro di Calderón de la Barca, ha guidato l’intera programmazione dell’evento, che si è riconfermato uno degli appuntamenti culturali più amati e seguiti dell’Umbria.
Il gran finale con la Notte Barocca ha trasformato il centro storico di Foligno in un palcoscenico diffuso: sei scene ispirate al “Sogno di una notte di messa estate” di William Shakespeare hanno preso vita in spazi suggestivi della città come l’auditorium “San Domenico”, l’oratorio del Crocifisso, palazzo Trinci, il chiostro di San Francesco e il teatro San Carlo, con un percorso itinerante che ha coinvolto migliaia di persone. A curare l’allestimento il direttore artistico della rassegna Daniele Salvo che, con la collaborazione di Melania Giglio, ha saputo intrecciare classicità e contemporaneità, mescolando parola scenica, musica dal vivo, costumi e giochi di luce. Di rilievo anche la presenza di Protemus, il Progetto teatrale e musicale del teatro San Carlo di Foligno, che ha animato piazza della Repubblica fino al gran finale collettivo.
“Questa edizione – ha affermato Daniele Salvo – è stata un vero e proprio viaggio dentro l’animo umano, tra illusioni, desideri e verità nascoste. Il pubblico ha risposto in modo straordinario, numeroso e partecipe, testimoniando la vitalità di un Festival che sa parlare al presente attraverso il dialogo con i grandi autori del passato. Non posso che esprimere profonda gratitudine per la qualità delle scelte interpretative, per la presenza di attrici e attori di grande talento e per l’energia che ha attraversato la città di Foligno in questi giorni. È stata – ha concluso – un’esperienza che ha unito estetica, riflessione e partecipazione collettiva, un incontro vivo tra classicità e modernità”.