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Inaugurata la mostra di Valerio Adami tra mito e spiritualità

In esposizione fino al prossimo 11 gennaio al Centro italiano di arte contemporanea 50 opere del pittore. Una rassegna, curata da Tomassoni e Agosti, che per la prima volta indaga il tema della trascendenza, tra dipinti e disegni dell’artista

Pubblicato il 14 Ottobre 2025 15:41 - Modificato il 14 Ottobre 2025 18:17

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Valerio Adami in mostra a Foligno. È stata inaugurata al Ciac (Centro italiano arte contemporanea) la grande esposizione dal titolo “Valerio Adami. Mito e spiritualità”.
In occasione dei 90 anni del pittore, la Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, ha reso omaggio a uno dei mastri più riconosciuti dell’arte contemporanea, indagando per la prima volta il tema della spiritualità nella sua poetica, mai affrontato in modo sistematico dalla critica, ma sempre presente. La mostra, a cura di Italo Tomassoni e Vera Agosti, è aperta al pubblico dal 12 ottobre 2025 all’11 gennaio 2026.

L’esposizione presenta 50 opere accuratamente selezionate, tra dipinti e disegni. La personale di Adami si apre con le due grandi ed emblematiche Crocifissioni, attualizzate in chiave contemporanea. Si procede quindi per aree tematiche: gli angeli, l’India, il mito, i filosofi, la storia dell’arte e la musica. Adami racconta, attraverso le sue opere, la sessualità, le contraddizioni della società, la violenza e la guerra; ma nel suo lavoro ritorna costantemente la riflessione sul sacro. Non un sacro dogmatico, bensì una spiritualità universale e laica, che affonda le radici nel mito e nella centralità del rispetto per la vita e la morte, intrecciandosi con religioni, tradizioni e culture diverse.

Il percorso espositivo alterna opere di grande formato a disegni, che costituiscono per l’artista il nucleo ideativo, la matrice concettuale e poetica da cui nasce il dipinto. In mostra emergono i rimandi alla storia dell’arte, dalla Trasfigurazione di Raffaello al San Pietro di Crivelli, e le citazioni letterarie e poetiche, lavori emblematici come Calvario ispirato a W.B. Yeats o Figura crocifissa dedicato al pittore Ben Shahn che tanto aveva rappresentato la fine degli anarchici Sacco e Vanzetti. Compaiono angeli, figure nate in occasione della scomparsa del padre e poi sempre più presenti come simboli universali, e sfingi, ma anche Caronte e le divinità del mondo classico, oltre a icone dell’ebraismo e dell’Islam come il muro del pianto, le menorah e le moschee.

“La poetica di Valerio Adami – spiegano i curatori Italo Tomassoni e Vera Agosti –, rivela, in tutta la sua imponenza, un immaginario complesso tragico ed ironico, favolistico e realistico, simbolico e memoriale, che in questa eccezionale mostra è stato puntualmente e largamente rappresentato anche antologicamente”.

Nelle opere dell’artista disegno e colore si intrecciano in un linguaggio capace di rivelare l’universo simbolico di Adami, dove l’ossimoro tra sacro e profano si scioglie nella ricerca di una verità formale e di una narrazione dell’esistenza.

“Io credo – affermò Valerio Adami in un intervento del 2000 intitolato ‘L’importanza del destinatario’ – che l’arte debba in qualche modo ristabilire un ponte con il divino, probabilmente attraverso uno stato di estasi. Si crede che oggi il sacro non abbia più senso, e che la cultura moderna debba uccidere l’ultimo dio per trovare una nuova felicità. Penso invece che l’arte sia ancora questo ponte verso il sacro, verso la ricostruzione del mito.”

L’inaugurazione della mostra

L’ARTISTA

Valerio Romani Adami, pittore italiano nato a Bologna nel 1935, ha vissuto tra l’Italia e Parigi. L’atelier di Felice Carena, poi l’incontro a Venezia con Oskar Kokoschka e in seguito l’Accademia di Brera con Achille Funi sono stati il suo itinerario di formazione. Dai primi anni ‘60, insieme alla moglie Camilla Cantoni Mamiani, anche lei pittrice, inizia quella vita di viaggi che li porterà a vivere e lavorare in diverse città europee, negli Stati Uniti, in America Latina, in Israele e in India, stringendo nuove amicizie e creando una cerchia di intellettuali che include nomi come Carlos Fuentes, Jacques Derrida, Italo Calvino e Luciano Berio. Ha tenuto numerose mostre personali e collettive in musei pubblici e istituzioni e gallerie private, spesso accompagnate da cataloghi di rilievo contenenti testi di critici, scrittori e filosofi. Le sue opere sono state esposte e sono presenti nelle collezioni al MoMA e al Jewish Museum di New York, al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, al Centre Georges Pompidou, a Tel Aviv, a Buenos Aires e in molti altri luoghi. Ha inoltre ricevuto prestigiose commissioni per la realizzazione di opere destinate a spazi pubblici.

Fino al 2 novembre la mostra sarà aperta dal giovedì alla domenica dalle 10.30 alle 13 e dalle 15.30 alle 19. Mentre dal 3 novembre fino alla fine dell’esposizione sarà possibile visitarla dal giovedì alla domenica dalle 10.30 alle 13 e dalle 15.30 alle 18.
La mostra è promossa e sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno ed è realizzata grazie alla collaborazione con l’Archivio Valerio Adami e la Fondazione Marconi. L’organizzazione è curata con Maggioli Cultura e Turismo.

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