Sicurezza idrica, riconoscimento dei diritti delle comunità ed equilibrio ecosistemico del fiume Topino. Questi gli obiettivi fissati dalla delibera della giunta regionale numero 1095 su proposta dell’assessore all’Ambiente, Thomas De Luca, per definire una nuova gestione delle sorgenti di Bagnara e San Giovenale che garantisca così la prosecuzione dell’approvvigionamento idrico.
La concessione settantennale che regolava l’attingimento di acqua ad uso potabile era scaduta lo scorso giugno e in proposito negli ultimi mesi la Regione ha tenuto una serie di incontri pubblici con le comunità, gli enti e le aziende coinvolte in vista del rinnovo.
Questo perché, soprattutto negli ultimi anni, gli abitanti dei territori toccati dalle acque della sorgente che, da Bagnara, dà vita al fiume Topino hanno lamentato dei problemi legati alle captazioni di acqua, che avrebbero ravvisato una decrescita e un generale impoverimento dello stesso Topino, causato da attingimenti di importanza tale da compromettere la salute del fiume stesso. A testimoniarlo anche uno studio dell’Università dell’Insubria commissionato dai Comuni di Nocera e Foligno, attraverso il quale è stato scientificamente dimostrato come l’attuale mole di acqua captata dal fiume porterebbe nel 2050 a una decrescita fino al 30% rispetto ad oggi.
Proprio nell’ottica di intercettare le esigenze delle comunità e garantire l’approvvigionamento idrico delle aree servite dalla sorgente di Bagnara, tra cui la stessa Perugia, Palazzo Donini ha progettato un tavolo tecnico che include università agrarie, enti regionali, società di gestione idrica e i Comuni interessati, con tre principali obiettivi: garantire l’interesse pubblico strategico alla sicurezza idrica e alla continuità dell’approvvigionamento per l’ampio bacino d’utenza servito; riconoscere i diritti di uso civico della comunità di Bagnara definendo la destinazione dei 15 l/s attuali al Comune di Nocera Umbra e alla Comunanza di Bagnara; mantenere l’equilibrio ecosistemico del fiume Topino tramite nuove adduzioni dalla diga di Casanova di Valfabbrica.
“La Giunta regionale – spiega l’assessore De Luca – pur perseguendo l’immediata tutela legale del servizio pubblico, intende contemperare i diritti delle comunità. Siamo determinati a gestire la crisi con la massima celerità e trasparenza. È imprescindibile garantire in via urgente ed eccezionale il prosieguo delle attività di approvvigionamento delle acque a scopo idropotabile. Tuttavia – prosegue -, riconosciamo la legittimità delle rivendicazioni di Bagnara e del territorio, emerse a seguito di decenni di mancate risposte istituzionali di fronte al progressivo degrado ambientale del fiume Topino. Il nostro obiettivo è definire un nuovo quadro di gestione che tuteli il cittadino e, allo stesso tempo, l’equilibrio ecologico. L’istituzione del tavolo tecnico è l’unico percorso strategico sostenibile nel medio-lungo termine”.
In quest’ottica sarà centrale il completamento della diga di Casanova, individuata come infrastruttura utile alla sicurezza idrica regionale, coniugando l’approvvigionamento e il deflusso minimo vitale del fiume Topino. “Il tavolo tecnico inizierà i lavori immediatamente – conclude De Luca – per contemperare l’interesse pubblico con il diritto della comunità in questa fase transitoria”.























