Il programma di Young Jazz prosegue a Foligno tra musica e inclusione. Protagonista dell’evento musicale sarà ancora la rassegna “Countdown” che, con tre eventi, porterà nuova linfa facendo incontrare esplorazioni strumentali radicali con strutture e linguaggi consolidati.
L’atto finale della rassegna, che già a novembre è andata in scena con due appuntamenti tra palazzo Candiotti e l’Oratorio del Crocifisso, è in programma per venerdì 19 dicembre con una giornata che sarà caratterizzata anche per l’avvio della sezione “Community” in una sorta di avvicendamento.
L’appuntamento è a palazzo Candiotti alle 21.30 con “InFormal Setting” del pianista Federico Nuti. Insieme a lui si esibiranno Francesco Panconesi (sassofono tenore), Jacopo Fagioli (tromba), Amedeo Verniani (contrabbasso), Mattia Galeotti (batteria). Un organico che ricorderà quello di un tradizionale quintetto jazz che, tuttavia, attinge da molteplici linguaggi della contemporaneità, adottando forme compositive e creando sonorità spesso riconducibili alle “avanguardie” sia di matrice afroamericana che europea. Un concerto in collaborazione con Associazione I-Jazz, nell’ambito del progetto “Nuova Generazione Jazz”, sostenuto dal Ministero della Cultura.
La serata proseguirà con le selezioni musicali di Joe Rehmer, con degustazione di cocktail, birra e vino a cura di Young Jazz. Contrabbassista, dj e artista multidisciplinare, Rehmer proporrà un set gustoso di solo vinili, viaggiando fra jazz, lounge, rock sperimentale e avant-groove.
Come detto, il 19 dicembre prenderà avvio anche la caratterizzante sezione “Community” dedicata al sociale. Sezione, nell’ambito della quale Young Jazz rinnoverà il suo impegno con un progetto che promuove l’inclusione, la partecipazione e il protagonismo delle persone con disabilità o con situazioni di fragilità attraverso la musica e in particolare l’improvvisazione. La libertà, il dialogo musicale e la condivisione saranno infatti il leitmotiv per due appuntamenti straordinari.
Il primo appuntamento della rassegna sociale è appunto in programma per il 19 dicembre al Museo Diocesano alle 18, dove la musica diventerà spazio comune e occasione di incontro. In collaborazione con l’associazione “Dream More” è in programma il live conclusivo di un laboratorio di improvvisazione musicale, di ascolto, ritmo e connessione, guidato dal musicista Federico Scettri, che si è svolto con un gruppo di ragazzi con sindrome di down. “Community” proseguirà il 15 gennaio con il ritorno della “Liberorchestra” all’auditorium San Domenico”.
A chiudere il sipario sulla nuova edizione di Young Jazz sarà il “Moult Festival”, un’intensa giornata di concerti in programma per il 5 gennaio a palazzo Candiotti.





















