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Spello torna a splendere a suon di zampogne e cornamuse

Pubblicato il 14 Dicembre 2016 12:47 - Modificato il 5 Settembre 2023 18:33

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Zampogne, ciaramelle e cornamuse tornano protagoniste a Spello dal 4 al 7 gennaio 2017. Un appuntamento che ormai è diventato una tradizione quello con Spello Splendens, che vuole far riscoprire il piacere e la bellezza della musica antica. Una formula rinnovata quella di quest’anno che propone un programma continuativo di quattro giorni, al posto dei consueti due fine settimana, che coinvolgeranno le feste dell’Epifania. Una proposta che vuole essere un’occasione allettante anche per i turisti. “In Umbria il turismo è in forte calo – dichiara il sindaco di Spello Moreno Landrini – questo dato deve fungere da motivazione per portare avanti gli eventi nelle nostre comunità, raddoppiando le proposte e le energie”. Questo lo spirito che accompagna la settima edizione di Spello Splendens che, oltre al programma di concerti ha messo in calendario anche masterclass, conferenze e stage di danza. Il tutto si svolgerà in due location significative, come la Sala del’Editto del Palazzo comunale e l’auditorium del Centro Studi “Adolfo Broegg”. Si inizierà mercoledì 4 gennaio con i Micrologus, giovedì 5 gennaio invece sarà la volta degli Uaragnaun mentre la serata di venerdì 6 gennaio verrà affidata al trio Verbanus. Sabato sarà doppio l’appuntamento, il pomeriggio con Le ciaramelle e i poeti dell’ottava rima di Amatrice, la sera poi la cantata di Natale de Lamorivostri. Immancabile l’appuntamento, sempre sabato dalle 17, con la passeggiata musicale – culinaria “Zampogne e lenticchie” e le degustazioni dei piatti offerti dai ristoratori della città con partenza da piazza della Repubblica fino al Belvedere, che si mostrerà in tutto il suo splendore a seguito della recentissima fine dei lavori di pavimentazione. “Il Festival – spiegano i direttori artistici – Goffredo Degli Esposti e Gabriele Russo – vuole valorizzare le sonorità degli antichi strumenti e la musica tradizionale soprattutto in questo periodo di crisi , economica ma anche sociale, riscoprendo una parte preziosa della nostra storia e andando contro la moderna tendenza ‘spettacolare’ del quotidiano uso della cultura musicale”. “Un evento che non è più di nicchia – dichiara Giulio Proietti Bocchini, responsabile dell’ufficio culturale di Spello – non abbiamo potuto utilizzare alcune chiese e il teatro a causa di lavori che riguardano l’impiantistica ma potremo godere di luoghi significativi della città. Per l’occasione abbiamo pensato anche a dei pacchetti turistici che inglobano gli appuntamenti del Festival”.

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