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Cinquantamila metri quadrati di rifiuti: a Foligno scatta l’allarme del Wwf

Pubblicato il 18 Aprile 2017 14:15 - Modificato il 5 Settembre 2023 17:36

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Cinquantamila metri quadrati disseminati di rifiuti non sono un bel biglietto da visita per la città di Foligno. E’ il commento di Sauro Presenzini presidente della sezione di Perugia del Wwf, a margine dell’operazione di tutela ambientale condotta nel territorio comunale nel giorno di Pasquetta. Nel corso degli abituali controlli, infatti, le guardie giurate dell’organizzazione mondiale che opera per la conservazione della natura, degli habitat e delle specie in pericolo si sono ritrovati davanti una vera e propria discarica abusiva fatta di rifiuti urbani, ingombranti e pericolosi. L’area incriminata è quella dell’ex opificio industriale che sorge nella periferia di Sant’Eraclio, tra via Londra e via Parigi, dove sono stati rinvenuti scarti riconducibili ad attività artigianali, commerciali e agricoli, data la presenza di numerosi contenitori di diserbanti e fertilizzanti. Ed ancora rifiuti di falegnamerie e carrozzerie, oltre alla presenza di ratti e cani randagi. Insomma, un’area che – secondo il Wwf – sarebbe stata utilizzata indistintamente da più soggetti che, così facendo, avrebbero “messo in tasca il costo di smaltimento regolare”, sfruttando la sua collocazione periferica, isolata e senza nessuna recinzione che impedisse fisicamente l’abbandono di rifiuti ad ogni ora del giorno e della notte. Ma le irregolarità riscontrate non hanno riguardato solo la zona dell’ex opificio di Sant’Eraclio. Rifiuti abbandonati sarebbero stati rinvenuti anche a ridosso del Parco Hoffman, a Budino ed in altre zone. Attualmente, infatti, il Wwf è impegnato nella mappatura organica, cartografica e fotografica del territorio comunale, al fine di permettere all’amministrazione folignate di emettere le apposite ordinanza di sgombero nei confronti dei proprietari dell’aree trasformate – come detto – in discariche. Ciò che più preoccupa Sauro Presenzini, però, e che definisce pericolosa è la presenza a Sant’Eraclio di “rottami di macchine date alle fiamme, la presenza di piccoli laghetti non recintati e messi in sicurezza, che potrebbero risultare pericolosi per i bambini, e delle cisterne nelle cui vasche di contenimento – prosegue – si è accumulato un liquido scuro che sarà bene analizzare per escludere la pericolosità dello stesso e l’urgenza della bonifica”. Ecco perché la raccomandazione è che all’atto di emissione di ordinanza il Comune prescriva al proprietario “di recintare tutta l’area dell’opificio mettendola in sicurezza, bonificandola ed eliminando tutti i numerosi pericoli presenti, ed impedendo fisicamente lo scarico di rifiuti con cumuli di terra o blocchi di cemento”.

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