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Ordinanza Tesei, a Natale mascherine all’aperto: “Consigliato tampone prima di stare in famiglia”

Pubblicato il 22 Dicembre 2021 16:53 - Modificato il 5 Settembre 2023 11:27

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L’aumento dei contagi in Umbria inizia a preoccupare e la Regione corre ai ripari. Nella giornata di oggi, mercoledì 22 dicembre, è stata firmata una nuova ordinanza da parte della presidente Donatella Tesei con alcune prescrizioni in vista delle festività natalizie. Tra queste vi è l’obbligo dell’uso delle mascherine all’aperto, la raccomandazione dell’uso delle mascherine ffp2 al chiuso e sui mezzi di trasporto, oltre ad una serie di provvedimenti che interessano il personale sanitario, pazienti e visitatori delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali residenziali. Infine vi è la raccomandazione di limitare i contatti, soprattutto al chiuso, con soggetti fragili e in ogni caso di effettuare tamponi prima di tali visite domiciliari In sintesi, sono questi gli obblighi a decorrere da domani, giovedì 23 dicembre, e sino al 9 gennaio: usare dispositivi di protezione individuale delle vie respiratorie (mascherine chirurgiche o ffp2) in tutti i luoghi all’aperto, pubblici o aperti al pubblico, ad eccezione dei bambini di età inferiore a sei anni e dei soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina; effettuare un test ogni 5 giorni per tutti gli operatori in servizio presso strutture sanitarie ospedaliere e socio-sanitarie territoriali pubbliche e private, residenziali e semi- residenziali; effettuare un test di entrata e uno ogni 5 giorni per i degenti; consentire l’accesso a una sola persona all’interno delle strutture sanitarie per accompagnare pazienti ed utenti; consentire l’accesso a una sola persona nelle strutture sanitarie, socio- sanitarie e socio-assistenziali residenziali per far visita a pazienti ed ospiti; ospendere l’accesso alle strutture residenziali per anziani e non autosufficienti da parte di minori di anni 12 per le visite degli ospiti; effettuare al momento dell’ingresso test e quarantena di 7 giorni, con ulteriore test, per gli ospiti delle strutture socio-sanitarie o socio-assistenziali residenziali pubbliche e private; non recarsi in farmacia e laboratori privati per l’esecuzione di test diagnostici Sars-Cov-2 da parte di soggetti che presentano sintomatologie. Queste invece le raccomandazioni contenute nell’ordinanza, valide sempre per il medesimo periodo: adozione da parte degli enti locali ed enti pubblici, di tutte le misure possibili finalizzate a prevenire gli assembramenti nei luoghi pubblici o aperti al pubblico; effettuazione da parte delle amministrazioni pubbliche di riunioni e incontri di lavoro in videoconferenza, prevedendo ove possibile nell’ambito del quadro normativo vigente il ricorso allo smart working; effettuazione di test Covid-19 da parte della cittadinanza, anche in autoprelievo, preventivamente rispetto a momenti di aggregazione familiare e conviviale, con particolare riferimento alla presenza negli stessi di persone anziane e/o fragili; utilizzazione nei luoghi chiusi, pubblici e privati, di dispostivi di protezione individuale ffp2; utilizzazione nei mezzi di trasporto pubblico di dispositivi di protezione individuale ffp2; la sospensione delle attività sportive non agonistiche e ludico-ricreative per i soggetti di età inferiore a 12 anni; la rigorosa osservanza delle disposizioni di cui all’Ordinanza del Ministro della Salute del 2 dicembre 2021 con riferimento ai contenuti e prescrizioni di cui alla scheda commercio al dettaglio ed in particolare al distanziamento interpersonale all’interno ed all’esterno degli esercizi commerciali.

C’E’ OMICRON – Un terzo dei tamponi positivi al Covid-19 fatti analizzare hanno riscontrato la variante Omicron. È il risultato degli ultimi esami arrivati dall’Umbria rispetto alla diffusione del virus. Un virus che sta prendendo, anche nel Cuore verde d’Italia, sempre più la forma della contagiosa variante sudafricana. In totale, su 66 tamponi fatti analizzare, sono stati 20 quelli che hanno confermato la presenza di Omicron. Un motivo in più, oltre all’esponenziale aumento di nuovi positivi negli ultimi giorni, che ha portato la Regione Umbria ad aumentare i posti letto in area medica e semintensiva “a scopo precauzionale”. L’annuncio è arrivato da parte dei vertici di palazzo Donini in occasione della conferenza stampa di fine anno. Una decisione, come detto, che permetterà di farsi trovare pronti in caso di necessità. Al momento i posti letto Covid-19 in Umbria rimangono 16 per quanto riguarda le Rianimazioni (attualmente sono 8 i ricoverati), ma in area medica si passerà da 90 a 120 (ora sono 67 i ricoverati). Per quanto riguarda la semintensiva, si passerà da 13 a 17.

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