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Covid, in Umbria turismo in ginocchio: il calvario dei professionisti di settore

Pubblicato il 2 Marzo 2021 17:16 - Modificato il 5 Settembre 2023 12:44

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Anche in Umbria il turismo è in ginocchio. Uno stop, quello imposto dalla pandemia, che costringe i professionisti di settore a guardare al futuro con più incertezze che speranze. È così tanto per le guide turistiche quanto per le agenzie di viaggio.

“Siamo completamente fermi – riferisce a Rgunotizie la guida Ambra Antonelli –, con zero prospettive per il domani, quando, invece, servirebbe una programmazione puntuale”. L’auspicio è di “non finire nel dimenticatoio” e in questo senso, evidenzia la professionista, “si spera che le istituzioni rinnovino quei ristori che, seppur lentamente, sono stati erogati dallo scorso ottobre”. Contributi economici che, parola di Antonelli, non hanno comunque sopperito alle pesantissime perdite di fatturato. Nonostante, poi, il 2021 sia appena iniziato, per la guida turistica non è difficile fare previsioni: la primavera sarà dura, secondo lei, considerata soprattutto l’assenza delle uscite didattiche delle scuole. Antonelli lancia poi l’allarme: c’è infatti il rischio che, con molte guide turistiche scoraggiate dal periodo in cerca di altri lavori, il settore possa perdere figure professionali fondamentali. Ma se da un lato la categoria chiede tutele, dall’altro le istituzioni lanciano segnali poco incoraggianti. “Il Mibact ha proposto un bando per progetti di turismo touchless, presumibilmente in forma digitalizzata – osserva a tal proposito Antonelli –, e ciò induce a pensare che, vista appunto la promozione di ‘visite’ da remoto piuttosto che sul campo, il nostro calvario possa continuare a lungo”.

Timori che, come detto, non risparmiano neanche le agenzie di viaggio. “Siamo scoraggiati e in stand-by – spiega a Rgu Massimiliano Olivieri dell’agenzia folignate ‘Fulginium’ -, speriamo di poter ripartire al più presto”. Anche loro, dunque, navigano a vista nel mare delle incertezze. Una categoria, quella delle agenzie, che ha ricevuto ristori da marzo fino a luglio, “utili a sopravvivere – sottolinea – a fronte di una perdita media per il comparto dell’80 per cento”. A sentire Massimiliano Olivieri, poi, le associazioni di categoria si sarebbero già attivate per nuovi supporti economici nel 2021. “Nella speranza di non essere dimenticati – conclude –, aspettiamo che il turismo possa ripartire, magari quello italiano in estate e quello europeo in autunno”.

La ripresa dei viaggi oltre confine già da ottobre sarebbe una boccata d’ossigeno anche sencondo Luca Castellani dell’agenzia folignate ‘Vivere e Viaggiare’. “Noi cerchiamo di resistere – racconta Castellani a Rgu – ma la situazione è tutt’altro che semplice”. Tra le tante difficoltà anche il continuo cambiamento ed in tempi strettissimi delle direttive: “Serve più chiarezza delle istituzioni nella pianificazione”, riferisce infatti Castellani. “Altrettanta chiarezza – aggiunge – occorrere anche rispetto ai ristori”. Sì, perchè, stando a Castellani, anche l’accesso ai contibuti sarebbe pieno di ostacoli. “Nel 2020 abbiamo ricevuto solo due tranche dal 600 euro – spiega -, insufficienti per sopravvivere”. Altro problema all’orizzonte, per lui, il fatto che, quando il turismo potrà ripartire, “una buona fetta di persone avrà comunque timore di muoversi”.

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