Imparare dalle piante. Ad adattarsi ai cambiamenti, ad affrontare i problemi trovando le migliori soluzioni, a vivere nella condivisione. Proprio come insegna Stefano Mancuso, direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale. È a lui, infatti, che si sono ispirati Claudia Pucci, Emilio Faranfa e Giacomo Paolo Barnocchi nella realizzazione della nuova sede della loro azienda. Si tratta di Edotto, realtà nata nel 2008 a Foligno nell’ambito dell’editoria professionale, ossia per fornire aggiornamenti di settore a consulenti del lavoro e commercialisti e che poi, via via, negli anni si è ampliata. Prima promuovendo corsi di formazione a costo zero per le aziende e, successivamente, sviluppando al proprio interno un reparto che produce software e offre servizi di web agency.
Un’anima tecnologica che si è andata a fondere con quello spirito “green” che ha sempre contraddistinto l’azienda folignate, che da poche settimane ha inaugurato la nuova sede di via Vasari, nella zona industriale de La Paciana. Una sede pensata proprio sulla base degli insegnamenti di Stefano Mancuso, come spiega Claudia Pucci. “La complessità delle piante è per noi di Edotto di grande ispirazione – commenta -, perché sono capaci di individuare soluzioni incredibilmente efficaci ai problemi che l’ambiente pone. Possono essere private quasi completamente di tutte le parti senza averne intaccate le funzionalità e hanno una vita che è soprattutto condivisione. La pianta – conclude – non è un individuo ma una rete, dotata di un sistema diffuso anziché centralizzato, con una struttura modulare, cooperativa e distribuita”.
E proprio le piante, come detto, sono l’essenza della nuova sede, che gli interior designer hanno concepito come fosse un bosco, a partire dai colori e dagli arredi utilizzati, ma anche dalla presenza all’interno degli uffici di stampe dedicate al mondo vegetale e di piante vere e proprie, di cui i dipendenti si prendono cura. “Avevamo bisogno di uffici più grandi – spiegano i soci – e di spazi per curare il benessere aziendale dei nostri dipendenti”. Da qui la scelta di creare luoghi per la concentrazione e il rilassamento – come la sala yoga -, ma anche per la collaborazione. E ancora un bar, una zona cucina centrale e mini angoli cottura. Nessun cestino per i rifiuti nelle singole postazioni, ma vere e proprie aree dedicate alla raccolta differenziata. E poi un sistema di riscaldamento e raffreddamento a pavimento per ridurre gli sprechi, un impianto per il filtraggio dell’acqua così da disincentivare l’uso della plastica e un sistema che prevede il ricircolo dell’aria quattro volte all’ora.
Intuizione, questa, che gli sta permettendo di affrontare al meglio anche l’emergenza Covid, insieme allo smart working. Pratica che però, di fatto, Edotto utilizzava già da prima con i suoi 50 dipendenti, tra interni ed esterni. “Abbiamo collaboratori che vivono in altre città, come ad esempio Perugia o Macerata – proseguono – e che possono così coniugare al meglio la vita privata con quella lavorativa”. Eliminati anche gli interruttori della luce grazie alla domotica e i telefoni all’interno delle stanze, sostituiti con appositi software installati nei singoli computer per evitare contagi.
In fase di conclusione l’installazione di una stazione di ricarica elettrica, mentre tra i progetti futuri c’è quello di dotare l’azienda di bici elettriche a uso dei dipendenti. “È qui che passiamo gran parte della giornata – concludono i titolari di Edotto – e questo tempo va vissuto nel migliore dei modi e in piena sicurezza”.