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Referendum costituzionale, vince il si e l’Umbria perde sette parlamentari

Pubblicato il 22 Settembre 2020 12:12 - Modificato il 5 Settembre 2023 13:19

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L’Umbria dice “sì” al taglio dei parlamentari, rispecchiando l’andamento nazionale non solo nella risposta, ma anche in termini percentuali. Circa 222mila persone, pari al 68% degli elettori, si schiera dalla parte delle modifiche agli articoli 56, 57 e 58 della Costituzione, che nella sola Umbria vede un calo da 16 a 9 dei rappresentanti, tra Camera – da 9 a 6 deputati – e Senato – da 7 a 3 senatori –. Un dato schiacciante vince sul “no”, fermo al 31,28% con circa 101 mila votanti, che porterà l’Umbria a una riduzione degli eletti del 43,75%, molto superiore alla media nazionale (pari al 36,5%).

Osservando più da vicino i risultati, sono circa dieci i punti percentuali tra cui oscilla il sì rispetto alla media regionale, da Spoleto, Castiglione e Bastia Umbra con oltre il 70% a Gubbio, Città di Castello e Umbertide con circa il 75%. Le vittorie più schiaccianti sono state registrate nei centri minori, con un 80% a Vallo di Nera e un 81% a Poggiodomo. Sul fronte del “no”, supera i cinque punti regionali il risultato del capoluogo di regione, con il 36,63%, mentre nella provincia di Terni è stato registrato un punto percentuale in più. Tra le curiosità, come riportato nel Messaggero, la sezione 15 di Terni è l’unica in tutta la regione dove a prevalere è stato il “no”, raggiungendo il 51%, mentre nella sezione 11 si è arrivati a un pareggio (50 a 50). 

Per quanto riguarda il Comune di Foligno, si è registrata una prevalenza di voto favorevole del 66,63% (circa 13mila elettori) rispetto alla percentuale contraria del 33,37% (6.552 elettori). Molta soddisfazione sia da parte del Movimento 5 Stelle folignate che regionale, entrambi concordi sull’importanza del messaggio lanciato dagli italiani. “Finalmente traduciamo in realtà una legge già approvata con il voto favorevole di quasi tutti i gruppi parlamentari” dichiara nella sua pagina social il deputato M5S, Filippo Gallinella, che prosegue: “una legge fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle, ma che incarna la chiara volontà di cambiamento da parte degli italiani”. Delusione, al contrario, da parte dell’opposizione di centrosinistra folignate, schierata per il “no” e che viene espressa anche dal deputato regionale del Partito Democratico, Tommaso Bori, alla luce dei risultati. “La sfida che ci aspetta ora – ha detto attraverso i social – è quella di cambiare in meglio l’Italia, anche attraverso il riordino di Comuni e Regioni. Serve più politica e non meno”.

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