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Covid, il grido d’allarme delle guide turistiche: “Tra i più colpiti dall’emergenza, la Regione ci aiuti”

Pubblicato il 30 Luglio 2020 15:41 - Modificato il 5 Settembre 2023 13:30

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Le guide turistiche dell’Umbria lanciano un allarme. Lo fanno attraverso un comunicato sottoscritto da ben quarantaquattro professionisti abilitati dalla Regione. La questione è quella legata alla fase post Covid-19, in vista della quale la stessa Regione aveva “promesso pubblicamente – spiegano le guide turistiche – l’istituzione di bonus e l’adozione di un sistema di voucher”. Soluzioni che sarebbero dovute arrivare in sostegno dei professionisti di un settore uscito profondamente colpito dalla pandemia. A distanza di due mesi però, questi aiuti non sono ancora arrivati e le guide turistiche del Cuore verde d’Italia temono di finire nel dimenticatoio. Al netto di una grave situazione lavorativa che, secondo le previsioni delle maggiori istituzioni nazionali, è destinata a prolungarsi almeno fino a metà del prossimo anno, nella nota le guide turistiche lamentano l’assenza, ad oggi, di notizie, misure, contributi e voucher. Situazione ben diversa se confrontata a quella post sisma del 2016. Sì, perché, come ricordato dalle guide nel comunicato, dopo il terremoto il settore del turismo registrò una crisi drammatica che la precedente amministrazione regionale affrontò inserendo i professionisti tra i beneficiali del danno indiretto. Mossa che allora consentì al comparto un sostegno economico in un periodo difficile. E le guide stanno ancora aspettando qualcosa di simile per il post virus. “L’attuale amministrazione regionale – si legge, infatti, nel documento – sta sottovalutando la gravità della situazione dei professionisti del turismo. Le guide turistiche, anello debole della catena del settore turistico, ma fondamentale biglietto da visita per l’accoglienza e la promozione delle bellezze storico, artistiche, paesaggistiche di un territorio come quello umbro, per sua natura profondamente vocato al turismo culturale – hanno proseguito – chiedono alla Regione Umbria di essere prese in considerazione, tutelate e sostenute in quanto categoria tra le più colpite dall’emergenza. Auspicano pertanto – hanno aggiunto – un sostegno economico, anche come riconoscimento per un ruolo delicato e imprescindibile che svolgono con professionalità e dedizione”. Nel finale, le guide hanno anche ricordato che la professione è tale solo in seguito ad un complesso esame che, se superato, conferisce l’abilitazione. Cosa da non confondere con improvvisati ciceroni presenti indisturbati nelle nostre città. “Se si vuole evitare la regressione di tutto il comparto turistico – si legge al tal proposito – le professioni vanno tutelate in questa drammatica crisi per evitare che l’anno prossimo restino solo abusivi che, senza qualifiche né visibilità al fisco, offriranno accoglienza pseudoculturale ai visitatori dell’Umbria”.

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