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Foligno, vertice sul ritorno in classe a settembre

Pubblicato il 29 Maggio 2020 16:06 - Modificato il 5 Settembre 2023 13:43

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No alla misurazione della temperatura corporea all’ingresso della scuola, ma gli studenti con sintomi influenzali dovranno rimanere a casa. Ridotta al minimo la presenza dei genitori nei locali dell’istituto, con gli spazi scolastici che dovranno essere utilizzati esclusivamente per le attività didattiche. Per l’ora di educazione fisica e la ricreazione andranno privilegiate le aree esterne e per il pranzo si pensa ad un “lunch box” per il consumo del pasto in classe. Finestre sempre aperte per favorire un ricambio d’aria regolare, sanificazione degli spazi e dispenser per l’igienizzazione.

Sono alcune delle disposizioni contenute nel documento predisposto dal Comitato tecnico scientifico per contenere il contagio da Covid-19 e garantire un regolare ritorno a scuola il prossimo mese di settembre. Tra le misure adottate ci sono, però, anche quelle volte a regolare il distanziamento sociale, che rappresenta ad oggi uno dei nodi cruciali dell’intera questione. Documento alla mano, la distanza garantita dovrà essere di almeno un metro tra uno studente all’altro, sia all’interno delle aule che negli spazi comuni. Misura di difficile attuazione se si considera lo stato in cui versa il patrimonio edilizio scolastico del Bel Paese e la ricorrente problematica delle cosiddette classi “pollaio”.

Questioni finite anche al centro dell’incontro che si è tenuto negli scorsi giorni a Foligno, quando l’assessore all’istruzione Paola De Bonis ha chiamato a raccolta dirigenti scolastici, responsabili alla sicurezza e rappresentanti dei genitori delle scuole primarie e secondarie di primo grado per avviare un percorso condiviso partendo da problematiche ed esigenze. “La prima perplessità emersa – ha detto – riguarda gli spazi interni alle scuole non adeguati al distanziamento sociale. Su questo fronte servono interventi strutturali che richiedono investimenti e quindi soldi di cui oggi non c’è disponibilità”.

Difficile pensare anche all’individuazione di altri spazi. “È possibile fare una mappatura del patrimonio edilizio comunale – ha proseguito Paola De Bonis – ma, come sottolineato dai responsabili alla sicurezza, bisognerà tenere conto di tutta una serie di aspetti come la presenza di uscite d’emergenza”. Senza dimenticare che Foligno, così come il resto dell’Umbria e le altre regioni dell’Italia centrale, è a rischio sismico.

Tra i temi da affrontare anche l’ingresso scaglionato degli studenti e la questione relativa al trasporto pubblico. Tutte problematiche che per Paola De Bonis andranno affrontate anche insieme alla Provincia e ad altri assessorati: da quello ai lavori pubblici a quello all’impiantistica sportiva e fino ad arrivare all’urbanistica. Ecco perché i tavoli di lavoro andranno avanti fino a che non si sarà trovata una quadra, sempre in linea con quelle che saranno le disposizioni nazionali. “Come amministrazione siamo vicini alla scuola ed alle famiglie – ha concluso Paola De Bonis – e saremo punto di raccordo tra le varie esigenze”.

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